Ayako
奇子
Copertina del primo volume dell'edizione italiana (edizione J-Pop), raffigurante la protagonista Ayako
Generedrammatico, storico
Manga
AutoreOsamu Tezuka
EditoreShogakukan
RivistaBig Comic
Targetseinen
1ª edizione25 gennaio 1972 – 25 giugno 1973
Tankōbon3 (completa)
Editore it.Hazard Edizioni
1ª edizione it.giugno – settembre 2004
Periodicità it.mensile
Volumi it.3 (completa)
Testi it.Francesco Nicodemo

Ayako (奇子?, Ayako) è un manga scritto e disegnato da Osamu Tezuka nel 1972 e pubblicato in Giappone fino al 1973 sulla rivista Big Comic, della casa editrice Shogakukan[1]. La storia narrata in questo fumetto ha come protagonisti i Tenge, una famiglia di latifondisti, ed è ambientata nell'immediato dopoguerra, durante il periodo della ricostruzione e della riforma agraria portati avanti dal generale Douglas MacArthur.

In Italia l'opera è stata pubblicata da Hazard Edizioni nel 2005 in 3 volumi, mentre una nuova edizione J-Pop in 2 volumi è stata pubblicata nel 2019[2].

Trama

Jiro, il figlio secondogenito dei Tenge, è tornato dalla guerra e ora lavora come agente segreto al servizio degli Stati Uniti. La sorella minore Ayako scopre per caso che il fratello è uno dei responsabili dell'assassino di un sindacalista del PPL, il Partito Popolare dei Lavoratori. Ma questo non è l'unico problema della famiglia Tenge. La situazione si aggrava quando si scopre che Ayako, in realtà, è la figlia che suo padre ha avuto dalla nuora, la moglie di Ichiro, il primogenito dei Tenge. Per nascondere questo imbarazzante segreto, il patriarca Sakuemon e Ichiro, prendono la sofferta decisione di tenere Ayako rinchiusa in una cantina per il resto della vita.

Nonostante gli sforzi della madre e del fratello minore Shiro, Ayako continua a essere imprigionata, per diversi anni, nell'oscuro scantinato della propria abitazione. Intanto grandi cambiamenti politici e sociali si susseguono nel Giappone del dopoguerra.

Personaggi

Riferimenti storici

Osamu Tezuka inserisce, all'interno delle vicende narrate nel manga Ayako, diversi riferimenti alla storia recente del Giappone:

Volumi

Titolo italiano
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
Data di prima pubblicazione
GiapponeseItaliano
1Ayako 1
「奇子 1」 - Ayako 1
10 agosto 1981[5]
ISBN 4-06-108797-5
giugno 2004[6]
ISBN 88-7502-032-9
Capitoli
  • I. Ritorno a casa
  • II. Iwaiden
  • III. Un certo Katō
  • IV. Fratture temporali
  • V. Un altro cadavere sui binari
  • VI. La macchia
  • VII. L'occultamento
  • VIII. Il nascondiglio sotterraneo
2Ayako 2
「奇子 2」 - Ayako 2
11 settembre 1981[7]
ISBN 4-06-108798-3
luglio 2004[8]
ISBN 88-7502-033-7
Capitoli
  • IX. La testimonianza
  • X. Un morto vivente
  • XI. Ombre sullo sfondo della guerra
  • XII. La crisalide
  • XIII. Casa di bambole
  • XIV. Nel marasma
  • XV. E il tempo passa
3Ayako 3
「奇子 3」 - Ayako 3
13 ottobre 1981[9]
ISBN 4-06-108799-1
settembre 2004[10]
ISBN 88-7502-034-5
Capitoli
  • XVI. La società Oshinkai
  • XVII. Piacere condiviso
  • XVIII. Il cerchio è chiuso
  • XIX. Nelle tenebre

Accoglienza

L'edizione americana di Ayako, edita dalla Vertical, è tra le nomination per il "Best U.S. Edition of International Material-Asia", degli Eisner Award 2011[11].

Note

  1. ^ (EN) Ayako, su Tezuka Osamu @World. URL consultato il 25 novembre 2020.
  2. ^ Osamushi Collection di J-POP Manga: arrivano Ayako e Kirihito, in Go Nagai World, 25 gennaio 2019. URL consultato il 25 novembre 2020.
  3. ^ Le età e gli avvenimenti qui citati si riferiscono al primo volume del manga.
  4. ^ Jean-Marie Bouissou, Storia del Giappone contemporaneo, Bologna, Il Mulino, 2003, pp. 72-73, ISBN 88-15-09397-4.
  5. ^ (JA) 奇子(1), su amazon.co.jp, Amazon.co.jp. URL consultato il 18 giugno 2014.
  6. ^ Ayako 1, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 25 novembre 2020.
  7. ^ (JA) 奇子(2), su amazon.co.jp, Amazon.co.jp. URL consultato il 18 giugno 2014.
  8. ^ Ayako 2, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 25 novembre 2020.
  9. ^ (JA) 奇子(3), su amazon.co.jp, Amazon.co.jp. URL consultato il 18 giugno 2014.
  10. ^ Ayako 3, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 25 novembre 2020.
  11. ^ (EN) Nomination Will Eisner Awards 2011, su comic-con.org, San Diego Comic-Con International. URL consultato il 25 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2011).
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