Boris Vian
NazionalitàBandiera della Francia Francia
GenereJazz
Periodo di attività musicale1948 – 1959
Strumentovoce, tromba
EtichettaPhilips
Sito ufficiale

Boris Paul Vian[1], noto anche con lo pseudonimo di Vernon Sullivan (Ville-d'Avray, 10 marzo 1920Parigi, 23 giugno 1959), è stato uno scrittore, paroliere, drammaturgo, poeta, trombettista e traduttore francese.

È stato anche membro del Collège de 'Pataphysique, nonché dirigente del reparto discografico jazzistico della casa discografica Philips.

Biografia

Boris Vian compose le prime canzoni da bambino. A undici anni suonava la tromba e organizzò un piccolo complesso con fratelli e amici. Diciannovenne, sbarcò a Parigi negli anni Quaranta. Animato da un vitalismo forsennato, fece di tutto: fondò un locale notturno che accolse le celebrità del mondo dell'arte, delle lettere e dell'esistenzialismo, tradusse Raymond Chandler, August Strindberg, A. E. van Vogt e Nelson Algren, scrisse di jazz, teatro e varietà, si laureò in ingegneria cartaria, si sposò, si risposò e riuscì perfino a pubblicare dei libri presso Gallimard, grazie a Raymond Queneau. Ma i suoi romanzi, seri, surreali e struggenti, furono un fiasco: Lo strappacuore, La schiuma dei giorni, L'autunno a Pechino, vendettero poche centinaia di copie. Celebrità e grande scandalo gli verranno invece da un breve, crudelissimo pulp a sfondo erotico, scritto per scommessa e sotto pseudonimo: Sputerò sulle vostre tombe (J'irai cracher sur vos tombes).

Musica

Boris Vian nel 1948

Autore anche di racconti e canzoni, Vian suonò la sua tromba tascabile (che nei suoi scritti si ritrova spesso sotto il nomignolo "trompinette") nel celebre Tabou, club (ormai chiuso) situato nella Rue Dauphine, nei pressi del quartiere Saint-Germain-des-Prés, a Parigi. La sua canzone più famosa è Le Déserteur, dal testo spiccatamente pacifista, scritta durante la guerra d'Indocina. Le sue canzoni sono state riprese da moltissimi artisti, tra cui Juliette Gréco, Nana Mouskouri, Yves Montand, Magali Noël, Henri Salvador e, tra gli italiani, anche Fausto Amodei, Ivano Fossati, Luigi Tenco, Ornella Vanoni e Le luci della centrale elettrica. Serge Gainsbourg ha affermato che vedere Boris Vian all'opera lo ha ispirato a tentare di scrivere lui stesso delle canzoni.

Appassionato di jazz, fu il "contatto" (tra gli altri) di Duke Ellington e Miles Davis a Parigi. Scrisse articoli su diverse riviste francesi di jazz (Le Jazz Hot, Paris Jazz) e pubblicò numerosi articoli sull'argomento anche negli Stati Uniti, nonostante non vi avesse mai messo piede. Tuttavia i temi di questo paese, il jazz in particolare, si ritrovano spesso nell'arte di Vian. Le sue opere letterarie sono infatti intimamente intrecciate al suo amore per il jazz. Nella prefazione a L'Écume des Jours, scrisse: «Sono solo due le cose che contano: l'amore, in tutte le sue forme, con belle ragazze, e la musica di New Orleans e di Duke Ellington. Tutto il resto è da buttar via, perché è brutto...».

La sua esperienza nel campo della musica lo indusse a scrivere il pamphlet En avant le zizique (Musika & Dollaroni). Il libro è un feroce e ironico attacco all'industria discografica e i suoi meccanismi, di cui Vian profetizza che, nel futuro, i musicisti non dovranno più servirsi per pubblicare i propri lavori.

Letteratura

Riproduzione del diploma di Boris Vian di membro del Collège de 'Pataphysique

Vian scrisse 10 romanzi, tra cui 4 thriller del genere hard boiled piuttosto famosi, pubblicati sotto il nome di Vernon Sullivan. La scelta di questo pseudonimo fu dettata dal tentativo di aggirare la censura francese, visto il carattere "forte" di questi scritti; ciò nonostante, più d'un suo libro venne censurato.

Con il suo vero nome, Vian pubblicò L'Arrache Cœur, L'Herbe Rouge, L'Automne a Pékin e L'Écume des Jours, quello che la critica ha individuato come il suo capolavoro[senza fonte]. La difficoltà che si incontra nel tradurre Vian risiede nell'originalità del suo linguaggio, fatto di neologismi onomatopeici e stravaganti, spesso ottenuti dalla fusione di più parole (celebre l'esempio del "pianocktail" de La schiuma dei giorni), che quasi sempre non ci si aspetterebbe di trovare abbinate. Raymond Queneau definì La schiuma dei giorni «la più struggente storia d'amore moderna mai scritta». Tuttavia il romanzo non racconta semplicemente una storia d'amore, ma tutta la vita e le passioni di Vian, dal jazz alla buona cucina, che entrano a far parte dell'opera nei modi più inaspettati. Daniel Pennac definì la Schiuma dei giorni un romanzo da leggere più volte nel corso degli anni: a diciotto anni prevale la griglia interpretativa della passione amorosa, a quaranta quella della critica sociale, a sessanta quella del pessimismo e della tragedia che tutto annulla.

Vian fu il traduttore francese di Raymond Chandler; profondamente avvinto dalla pop-culture americana, egli ha svolto un ruolo di prim'ordine nel recepimento in Francia dello scrittore statunitense.

Morte

Boris Vian morì non ancora quarantenne, dopo aver scritto 500 canzoni, una decina di romanzi e piéces teatrali, tra cui spicca Generali a merenda. La mattina del 23 giugno 1959 si trovava al Cinema Marbeuf in occasione della proiezione della versione cinematografica del suo controverso romanzo J'irai cracher sur vos tombes. Aveva già combattuto con i produttori circa la loro interpretazione del suo lavoro, denunciando pubblicamente di aver chiesto invano la rimozione del suo nome dalla pellicola. Cinque minuti dopo l'inizio del film, pare che avesse esclamato: «Questi tizi dovrebbero essere americani?». Un attimo dopo venne colto da una crisi cardiaca e morì durante il trasporto all'ospedale. L'infarto non giunse del tutto inaspettato, dato che Vian soffriva da molti anni di cardiopatia.

Opere

Letteratura

Come Boris Vian
Come Vernon Sullivan

Teatro

(Teatro, tr. di Massimo Castri e Mari Grazia Tapognani, Einaudi 1978)

Poesie

Traduzioni

Discografia parziale

Album

EP

Singoli

Composizioni

Filmografia

Attore

Film su Boris Vian

Note

  1. ^ Vian, Boris Paul, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Bibliografia

Altri progetti

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