Dopo gli studi superiori si iscrive alla facoltà di Filosofia ma lascia gli studi per il lavoro.[2]
Alla soglia dei trent'anni viaggia in India e dopo essere entrata in contatto con il buddhismo e la meditazione, nel 1986 assume il nome di Chandra, che in sanscrito significa luna,[2]datole dal suo primo maestro, Rajneesh[senza fonte]. Negli anni successivi sarà allieva di diversi altri maestri, tra i quali Ajahn Sumedho e Ajahn Sucitto.[3]
È impegnata anche nella traduzione di testi buddhisti[3] , nell'insegnamento della meditazione e nella attività di diffusione della poesia per i bambini delle scuole della periferia milanese.[4]
Alcune delle Poesie mestruali, scritte in un periodo della sua vita precedente la "rinascita" indiana, sono state raccolte nel 1978 da Laura Di Nola nell'antologia Poesia femminista italiana.[5][6]
Nel 1979 Antonio Porta la include nell'antologia Poesia degli anni Settanta.[5]
È stata definita "eccellente" nelle performance e nelle dizioni pubbliche[7], abilità che le permette di "riempire arene e teatri".[8]
Dalla sua raccolta La bambina pugile è liberamente ispirato lo spettacolo teatrale omonimo curato dal regista Pascal Idiv, con Silvia Gallerano e Marcello Sambati.[10]