Mappa mondiale del coefficiente di Gini che misura la diseguaglianza nella distribuzione del reddito. I paesi a coefficiente di Gini più basso (colore chiaro) sono i paesi dove il reddito è distribuito più equamente. Al contrario, quelli a coefficiente di Gini più elevato sono quelli dove la diseguaglianza nella distribuzione del reddito è maggiore.

Il coefficiente di Gini, introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini[1], è una misura della diseguaglianza di una distribuzione. È spesso usato come indice di concentrazione per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza. È un numero compreso tra 0 ed 1. Valori bassi del coefficiente indicano una distribuzione abbastanza omogenea, con il valore 0 che corrisponde alla pura equidistribuzione, ad esempio la situazione in cui tutti percepiscono esattamente lo stesso reddito; valori alti del coefficiente indicano una distribuzione più diseguale, con il valore 1 che corrisponde alla massima concentrazione, ovvero la situazione dove una persona percepisca tutto il reddito del paese mentre tutti gli altri hanno un reddito nullo.

Definizione

Rappresentazione grafica del coefficiente di Gini, G

Il grafico mostra che il coefficiente di Gini è pari all'area indicata come A divisa per la somma delle aree indicate come A e B, cioè, G = A / (A + B). È anche pari a 2A e a 1 - 2B a causa del fatto che A + B = 0,5 (poiché i 2 assi vanno da 0 a 1).

La definizione matematica del coefficiente di Gini si basa sulla curva di Lorenz della distribuzione ed è legata all'area compresa fra la linea di perfetta uguaglianza e la curva di Lorenz[2]. Il coefficiente di Gini è definito come il rapporto fra l'area compresa tra la linea di perfetta uguaglianza e la curva di Lorenz () e l'area totale sotto la linea di perfetta uguaglianza (), ossia . Siccome l'intervallo sull'asse va da 0 a 1, allora e dunque il coefficiente di Gini è anche uguale a .

Perché esso sia correttamente definito, la variabile in considerazione non deve assumere valori negativi. Ad esempio, se si applica alla valutazione nella distribuzione della ricchezza, non si può dare il caso di individui a ricchezza negativa.

Si può incontrare la notazione con indice di Gini espresso in percentuale (0% - 100%), ovvero anche tra 0 e 100.

L'indice di Gini può anche essere definito in maniera indipendente dalla curva di Lorenz. L'indice di Gini è infatti pari alla metà della differenza media assoluta divisa per la media dei valori; questa divisione è necessaria per normalizzare l'indice.

Calcolo

Se la curva di Lorenz è rappresentata dalla funzione , il valore di B può essere ricavato attraverso l'integrazione:

In alcuni casi, questa equazione può essere utilizzata per calcolare il coefficiente di Gini senza conoscere direttamente la curva di Lorenz. Per esempio:

dove:
and

Dato che il coefficiente di Gini è uguale alla metà della differenza relativa media, può anche essere calcolato ricorrendo alle formule per ricavare la differenza media relativa, indipendentemente dalla curva di Lorenz. L'indice di Gini è infatti pari alla metà della Differenza media assoluta divisa per la media dei valori; questa divisione è necessaria per normalizzare l'indice.

Per una popolazione discreta con valori yi, i = 1, ..., n, il coefficiente di Gini G è dato da:

Per una distribuzione di probabilità continua f(x), si ha invece la seguente formula:

Per un campione casuale S composto dai valori yi, i = 1 fino a n, che siano indicizzati in ordine non decrescente ( yiyi+1), la statistica:

è uno stimatore consistente della popolazione del coefficiente di Gini, ma non è, in generale, privo di bias. Come per la differenza media relativa, non esiste un campione statistico che in generale sia uno stimatore privo di pregiudizio statistico per la popolazione del coefficiente di Gini. Gli intervalli di confidenza per la popolazione del coefficiente di Gini possono essere calcolati con tecniche di bootstrap.

È possibile che in alcuni casi l'intera curva di Lorenz non sia nota, e siano conosciuti solo i valori in alcuni intervalli. In questo caso, il coefficiente di Gini può essere approssimato usando diverse tecniche per l'interpolazione e l'estrazione dei valori mancanti della curva di Lorenz. Se sono i punti noti sulla curva di Lorenz, con indicizzati in modo crescente (), si ha che:

Se la curva di Lorenz è approssimata in ciascun intervallo come una linea tra due punti noti consecutivi, allora l'area può essere approssimata a dei trapezi e:

è l'approssimazione per . Si possono ottenere risultati più accurati utilizzando altri metodi di integrazione numerica per la stima dell'area , come ad esempio approssimando la curva di Lorenz con una funzione quadratica tra le coppie di intervalli noti, o costruendo una approssimazione appropriata che colleghi in modo appropriato tutti i punti noti della curva di Lorenz. Se la popolazione media e i valori al contorno di ciascun intervallo sono noti, questi dati possono essere utilizzati per migliorare l'accuratezza della approssimazione.

Coefficiente di Gini relativo al reddito nel mondo

Mappa mondiale del coefficiente di Gini che misura la diseguaglianza nella distribuzione del reddito. I paesi a coefficiente di Gini più basso (colore chiaro) sono i paesi dove il reddito è distribuito più equamente. Al contrario, quelli a coefficiente di Gini più elevato sono quelli dove la diseguaglianza nella distribuzione del reddito è maggiore.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stati per uguaglianza di reddito.

Osservando la mappa mondiale del coefficiente di Gini sul reddito, si nota che i paesi scandinavi sono quelli dove il reddito è più equamente distribuito. Seguono la Germania, l'Austria, il Belgio, ecc. La maggior parte delle nazioni Europee sviluppate ha coefficienti di Gini compresi tra 0,24 e 0,36. Questo è anche il valore di Australia e Canada. Il coefficiente di Gini degli Stati Uniti d'America invece supera 0,4, indicando una maggiore diseguaglianza di reddito nella popolazione statunitense.

Tuttavia si deve tenere presente che il coefficiente di Gini può essere fuorviante quando si facciano paragoni tra i paesi geograficamente grandi e i piccoli (vedi la sezione dedicata alle critiche); il coefficiente di Gini, infatti, misurato per paesi geograficamente molto grandi, risulta generalmente molto più alto rispetto a ciascun coefficiente calcolato per le sue regioni. Infatti il coefficiente di Gini tiene conto anche delle diseguaglianze regionali, oltre che di quelle locali, all'interno di una stessa popolazione. Per questa ragione i punteggi calcolati per i Paesi europei sono difficilmente comparabili con il punteggio totalizzato dagli Stati Uniti o dalla Cina.

L'uso del coefficiente di Gini può aiutare nella quantificazione delle differenze nella politica e nella filosofia adottate per il benessere e per gli stipendi.

Coefficiente di Gini negli USA nel tempo

Coefficienti di Gini, distribuzione dei redditi nel tempo per alcuni stati

Il coefficiente di Gini per gli Stati Uniti d'America in diversi periodi di tempo è riportato qui a fini comparativi (fonte US Census Bureau):

Vantaggi per la misura dell'uguaglianza

Svantaggi per la misura della disuguaglianza

Come risultato di queste critiche, oltre o in competizione con il coefficiente di Gini sono utilizzate spesso misure di entropia (ad esempio gli indici Atkinson e Theil). Queste misure cercano di confrontare le distribuzioni delle risorse di giocatori intelligenti in un mercato con una distribuzione casuale con massima entropia, con quelle che sono ottenute considerando i giocatori come particelle non intelligenti che seguano le leggi della fisica statistica.

Coefficiente di Gini ottimale

In un loro studio[4], Giovanni Andrea Cornia e Julius Court (2001) giungono a suggerire politiche per il raggiungimento della distribuzione ottimale di ricchezza. Gli autori raccomandano di ricercare la moderazione anche per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza cercando di tenersi lontani dai casi estremi. Sia un egualitarismo eccessivo che una grande diseguaglianza condurrebbero a una crescita lenta. Un eccessivo egualitarismo porta a incentivi-trappola, speculazione, grandi costi di operazione e corruzione nel sistema di redistribuzione, che limiterebbe il potenziale di crescita del Paese.

D'altra parte, una iniquità estrema diminuirebbe anch'essa il potenziale di crescita distruggendo la coesione sociale, aumentando il malcontento pubblico e alimentando il conflitto sociale, e causando incertezze riguardo ai diritti di proprietà. Quindi la politica pubblica deve avere come obbiettivo un "intervallo di inegualità efficiente". Gli autori sostengono che questo intervallo di efficienza sia rappresentato da valori del coefficiente di Gini compreso tra 0,25 (iniquità tipica dei paesi Nord europei) e 0,40 (quello di Paesi come la Cina e gli USA). Il profilo preciso della relazione tra iniquità e crescita riportata nella tabella varia, naturalmente, cambiando Paese dipendendo dalle risorse investite, la storia del Paese, eventuali livelli di povertà assoluta ancora presenti, e la quantità di programmi sociali presenti, così come dipende dalla distribuzione dei capitali fisici ed umani nel territorio.

Note

  1. ^ Gini 1912.
  2. ^ Lanza, pp. 188-200.
  3. ^ È da notare che l'indice utilizzato per gli Stati Uniti è cambiato nel 1992, facendo crescere il coefficiente di circa 0,02. Confronti tra i periodi precedenti e successivi a questo cambiamento possono essere fuorvianti. (dati ottenuti da US Census Bureau Archiviato il 6 ottobre 2006 in Internet Archive..)
  4. ^ (EN) Giovanni Andrea Cornia e Julius Court, Inequality, Growth and Poverty in the Era of Liberalization and Globalization, World Institute for Development Economics Research. Ospitato su ResearchGate.

Bibliografia

Voci correlate

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