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Cotogno
Cydonia oblonga in fiore
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi I
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Sottofamiglia Amygdaloideae
Tribù Maleae
Sottotribù Malinae
Genere Cydonia
Mill., 1754
Specie C. oblonga
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Sottofamiglia Maloideae
Genere Cydonia
Specie C. oblonga
Nomenclatura binomiale
Cydonia oblonga
Mill., 1768
Nomi comuni

Melo cotogno, pero cotogno

Il cotogno (Cydonia oblonga Mill., 1768) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee. È l'unica specie nota del genere Cydonia.[1]

È uno dei più antichi alberi da frutto conosciuti: era coltivato già nel 2000 a.C. dai Babilonesi, tra i Greci era considerato frutto sacro ad Afrodite e in epoca romana era ben noto, venendo citato da Catone, Plinio e Virgilio.

I frutti in generale si chiamano cotogne; in particolare, le varietà a forma di mela sono dette mele cotogne, mentre quelle più allungate sono dette pere cotogne.

Descrizione

Il cotogno si presenta come un piccolo albero o arbusto, caducifoglie e latifoglie, che può raggiungere i 5–8 m di altezza. La pianta si adatta anche a suoli relativamente poveri purché ben drenati, soffre per eccesso di calcare. Le foglie alternate, semplici, sono lunghe 6–11 cm, con margine intero, pubescenti (finemente pelose).

I fiori sono bianchi o rosa, con cinque petali, con corolle di 5–7 cm di diametro; la fioritura avviene tardivamente (fine aprile inizio di maggio), e si ha dopo la emissione delle foglie.

I frutti, le cotogne, sono di colore giallo oro intenso, sono pomi di dimensioni variabili, (a volte molto grandi in alcune varietà) asimmetrici, maliformi o piriformi. La buccia del frutto è fittamente ricoperta di peluria che scompare a maturazione ed è comunque facilmente rimovibile. I frutti maturano fra settembre ed ottobre e la raccolta avviene tra fine ottobre e i primi di novembre. La polpa è facilmente ossidabile (scurisce all'aria), poco dolce ed astringente con una certa quantità di tannino. I semi sono poligonali, numerosi, spesso agglutinati tra loro da uno strato di mucillagine.

Tassonomia

È l'unica specie del genere Cydonia[1]. Altre specie in precedenza incluse in questo genere sono oggi attribuite ad altri generi. Tra esse il cotogno cinese (Pseudocydonia sinensis), e alcune specie del genere Chaenomeles.

Distribuzione e habitat

Originario dell'Asia Minore e della zona del Caucaso, oggi è diffuso principalmente nell'areale occidentale del Mediterraneo ed in Cina; un tempo molto diffuso anche in Italia, dagli anni '60 ad oggi si è verificata una notevole contrazione della produzione dato che la distribuzione dei frutti non interessa le grandi reti commerciali.

Ecologia

Il frutto del cotogno è usato come nutrimento dai bruchi di alcune specie di farfalle quali Bucculatrix bechsteinella, Bucculatrix pomifoliella, Coleophora cerasivorella e Coleophora malivorella.[senza fonte]

Coltivazione

Quasi tutte le varietà sono autosterili, quindi per avere la fruttificazione occorre impiantare o avere presenti, almeno due varietà diverse per impollinarsi a vicenda. Per chiarimento: le piante originate da due semi diversi sono varietà diverse, due piante innestate con la stessa varietà sono lo stesso clone e quindi non sono varietà diverse. Alcune varietà sono parzialmente autofertili e con una sola varietà la produzione sarebbe limitata, perciò si avvantaggiano comunque dell'impollinazione incrociata (entro qualche decina di metri, con altre varietà).

Data la limitata dimensione propria delle piante di cotogno, governata anche da opportune potature, i cotogni trovano spazio e sono ancora coltivati in orti e frutteti domestici.

Il frutto era molto consumato fino a un secolo fa, ma ad oggi è diventato una rarità ed è considerato nei frutti dimenticati o minori.

Date le limitate dimensioni della pianta e la buona affinità di innesto, il cotogno è usato come portainnesto nanizzante per il pero nelle coltivazioni industriali.

Non tutte le cultivar di pero sono compatibili con il cotogno, William ad esempio non lo è e necessita di un intermediario, spesso Butirra Hardy o Passacrassana, che forniscono il tronco alla pianta.

Il frutto è commestibile sia cotto sia crudo. Crudo è aspro e duro, mentre cotto è molto gradevole e dolce.[2][3]

Cultivar

Le cultivar si differenziano per la forma del frutto, il colore, l'epoca di maturazione e la dimensione. Le varietà sono molte essendo un albero da frutto coltivato da millenni.

Usi

Pezzetto di cotognata

Curiosità

Note

  1. ^ a b (EN) Cydonia oblonga, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 21/11/2022.
  2. ^ cotogno nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  3. ^ L'Informatore Agricolo - L'Informateur Agricole, su www.regione.vda.it. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  4. ^ (EN) marmalade | Origin and meaning of marmalade by Online Etymology Dictionary, su etymonline.com. URL consultato il 25 maggio 2019.
  5. ^ Etimologia : marmellata;, su etimo.it. URL consultato il 25 maggio 2019.

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