Diocesi di Curlandia
Dioecesis Curoniensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Riga
 
StatoLettonia
 
Erezione1219
Soppressione1560
Dati dall'Annuario pontificio (ch? · gc?)
Chiesa cattolica in Lettonia
Mappa della Livonia nel 1260 e, ad ovest, della diocesi di Curlandia
Rovine del castello episcopale di Piltene.

La diocesi di Curlandia (in latino: Dioecesis Curoniensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica.

Territorio

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La diocesi si estendeva nella regione occidentale dell'odierna Lettonia affacciata sul mar Baltico.

Sede vescovile era la città di Piltene.

Storia

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La diocesi fu eretta nella prima metà del XIII secolo quando il re dei Curoni, Lammechinus, si convertì al cristianesimo. A partire dal 1242, la terra di Curlandia passò sotto il diretto controllo dell'ordine dei Cavalieri portaspada e la regione entrò a far parte della Confederazione della Livonia.

La diocesi di Curlandia, composta da tre enclavi della suddetta Confederazione, era suffraganea dell'arcidiocesi di Riga.

L'ultimo vescovo in comunione con la Santa Sede fu Johann von Münchausen, che aderì al luteranesimo e morì il 6 marzo 1560.

Contestualmente, in seguito alla guerra di Livonia (1558-1582), la Confederazione della Livonia cessò di esistere e il Vescovato di Curlandia, per un certo periodo, fu ceduto ai re danesi, finché, attorno al 1585, entrò a far parte della Confederazione polacco-lituana, che vi istituì una nuova diocesi, quella di Wenden. Un secolo dopo, il 15 gennaio 1685 la diocesi di Curlandia (Piltensis seu Curonensis), evidentemente vacante da tempo, fu unita aeque principaliter alla diocesi di Wenden.[1]

Cronotassi dei vescovi

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Note

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  1. ^ Eubel, vol. V, p. 408. Il ducato di Curlandia comprendeva nello stesso periodo circa 40.000 cattolici.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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