Uzali Sede vescovile titolare Dioecesis Uzalensis Chiesa latina | |
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Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XX secolo |
Stato | Tunisia |
Diocesi soppressa di Uzali | |
Suffraganea di | Cartagine |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Uzali (in latino: Dioecesis Uzalensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Uzali, corrispondente alla città di El Alia (governatorato di Biserta) nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Africa Proconsolare, suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.
Uzali è ricordata nel martirologio romano alla data del 16 maggio, giorno del martirio dei santi Felice e Gennadio durante la persecuzione all'epoca dell'imperatore Diocleziano all'inizio del IV secolo.
Diversi sono i vescovi documentati di questa diocesi africana. Saturnino è menzionato nel De civitate Dei di sant'Agostino[1] e qualificato come sanctus vir et beatae memoriae. Evodio fu contemporaneo ed amico del santo di Ippona, che gli indirizzò alcune lettere[2] in risposta alle lettere di Evodio[3]; a lui si deve la costruzione di una memoria a santo Stefano, martire molto venerato a Uzali, e autore di diversi miracoli, documentati dal Liber de miraculis dello stesso Evodio. Non prese parte alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana; era presente invece il suo avversario Felice. Sacconio prese parte al sinodo riunito a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; in seguito venne esiliato in Corsica, ma riuscì a fuggire e a rifugiarsi a Costantinopoli. Infine sono noti altri due vescovi, Mustolo e Vittoriano, che presero parte rispettivamente al concilio cartaginese del 525 e al concilio lateranense del 649.
Dal XX secolo Uzali è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dall'11 novembre 2020.