Federico Guglielmi (Roma, 18 aprile 1960) è un giornalista, critico musicale, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano.

Federico Guglielmi nel 2017

Il suo nome è associato principalmente alla rivista Il Mucchio Selvaggio[1][2][3], dove ha lavorato per venticinque anni, ma ha anche fondato e diretto il mensile Velvet. Percorsi di altro rock, cinema e cultura e il trimestrale Mucchio Extra, oltre a collaborare con molti altri periodici italiani e a condurre numerose trasmissioni radiofoniche della RAI. Ha avuto un ruolo significativo per la diffusione in italia di generi musicali quali punk, new wave e rock neo-Sixties[1][2], distinguendosi anche per il suo costante impegno giornalistico a favore del rock italiano alternativo/indipendente. Negli anni ottanta si è inoltre occupato di produzioni artistiche di gruppi italiani e della direzione dell'etichetta indipendente High Rise.

Biografia

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Dal 1977 ha lavorato come conduttore/autore in alcune radio private romane (Radio Five, Onda Radio, K55, Punto Radio) per poi approdare nel 1981 alla RAI, con la quale tuttora collabora con continuità. Per le reti o i canali di quest'ultima ha condotto/curato e talvolta ideato trasmissioni radiofoniche come Master (prima metà anni '80), Stereodrome (1986-1989), Jimi & Johnny, varie edizioni di Stereonotte (dal 1997 al 2010), Wikiradio, La notte degli indipendenti (2014), Giovedì? Vinile!(2015), Il mio canto libero (2016), Pop Corn (2016-2018).

Sulla carta stampata ha invece operato come giornalista musicale soprattutto sulle pagine de Il Mucchio Selvaggio, sia nella fase mensile che in quella settimanale. Vi è entrato da collaboratore esterno nel luglio 1979, svolgendo un ruolo fondamentale nell'ampliamento degli orizzonti della rivista, per lasciarlo da caporedattore nel dicembre 1987. Vi è poi tornato nell'aprile 1996 (dove fino al 1998 si è firmato anche con lo pseudonimo Gianluca Picardi), rimanendovi fino alle sue dimissioni da caposervizio del settore musica nell'aprile 2013[4]. In questi anni con la rivista, oltre a occuparsi di rock internazionale sia nuovo che classico, ha ideato e curato spazi specifici dedicati al rock italiano come "Targato Italia" (1980-1987) e soprattutto "Fuori dal Mucchio" (dal 1996 al 2013), cui è stato collegato per quindici anni l'omonimo Premio riservato al miglior album d'esordio dell'anno, in collaborazione con il Meeting delle Etichette Indipendenti. Ha inoltre curato assieme a John Vignola il progetto dell'"Annuario del Mucchio" (2006-2009) e da solo gli "Speciale Mucchio" dedicati a Bruce Springsteen e U2 e la collana di libri "Rock Italiano - I grandi album". Nel 2001 ha inoltre ideato il trimestrale (dal 2010 semestrale) di approfondimento musicale Mucchio Extra, del quale è stato direttore fino al n.39 dell'Inverno 2013.

Al di fuori de Il Mucchio Selvaggio, ha collaborato con Suono, Rockstar, Rockerilla, Ciao 2001, Fare Musica, Rumore, Audio Review e altre riviste.

Nel 1988 ha fondato assieme a Eddy Cilìa e Maurizio Bianchini il mensile Velvet. Percorsi di altro rock, cinema e cultura, che ha diretto fino alla fine del 1990.

A partire dal 1991 ha pubblicato numerosi libri, tra i quali vari saggi sul punk, alcune guide ai dischi fondamentali del rock, le biografie ufficiali di Litfiba e Carmen Consoli e quelle autorizzate di Manuel Agnelli e Baustelle.

Attualmente scrive su Audio Review, del quale è dal 1999 responsabile delle pagine dedicate alla musica, Blow Up, Classic Rock[5], Vinile e Billboard Italia.

Sul web, dal gennaio 2013 gestisce un blog personale su Wordpress, "L'ultima Thule"[6], che nel 2014 e nel 2017 è stato premiato con la Targa Mei Musicletter quale miglior blog personale italiano di informazione musicale, assegnato nell'ambito del Meeting delle Etichette Indipendenti, e dal luglio 2013 all'aprile 2017 ha curato per fanpage.it la rubrica settimanale di rock italiano "La Torre di Babele".

Dal 2003 presiede la giuria che ogni anno assegna i PIMI, i premi ufficiali della musica indipendente italiana.

Negli anni novanta si è inoltre occupato di fumetti, scrivendo articoli e gestendo rubriche per riviste della Star Comics, della Magic Press e della Marvel Italia.

Ha poi curato raccolte discografiche "a tema" di rock italiano e varie ristampe - o album con incisioni inedite - di artisti sempre italiani, redigendone le note di presentazione (tra questi: Carmen Consoli, Baustelle, Not Moving, Boohoos, Steeplejack, Allison Run, Magic Potion).

Nel 2020, in occasione del suo sessantesimo compleanno, ha esordito come cantante con lo pseudonimo Freddie Williams, pubblicando per la Area Pirata il 7"EP You Said I'd Never Make It nel quale è accompagnato dalla band romana Plutonium Baby. Nel disco, quattro cover di punk californiano degli anni '70. [7][8]

Opere

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Volumi

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Contributi bibliografici

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Produzioni discografiche

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Dischi antologici

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Note

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  1. ^ a b Intervista 1999 per il ventennale di carriera. rockit.it
  2. ^ a b Intervista 2009 per il trentennale di carriera. Onda Rock
  3. ^ Un Mucchio di casini | VICE | Italia, su VICE. URL consultato il 2 marzo 2016.
  4. ^ Intervista 2013 Archiviato il 30 gennaio 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Intervista a Maurizio Becker 2015, su musicalnews.com. URL consultato il 24 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  6. ^ Intervista 2013
  7. ^ Freddie Williams il debutto da cantante di Federico Guglielmi.
  8. ^ When I’m 60: intervista esclusiva a Federico Guglielmi (con sorpresa).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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