Un formato radiofonico[1][2][3] (o format radiofonico e format radio) è un insieme di elementi atti a comporre e "configurare" un programma di intrattenimento o di informazione radiofonico.

Nascita ed evoluzione

Nato originariamente a quasi esclusivo beneficio del media televisivo, il termine "format" è stato recentemente acquisito anche dal linguaggio radiofonico, settore in cui si differenzia da quello tv, stanti le diverse peculiarità del mezzo. In pratica, un format radio, consiste nell'idea di fondo (es.: un "format" di gossip) e nell'elaborata costruzione temporale del medesimo.

In radiofonia, il termine "format" - a differenza che per la tv - non può prescindere dal cosiddetto "clock" orario (insieme dei parametri che configurano la trasmissione radiofonica con musica, pubblicità, ecc.), dovendo tener conto di tutti gli "inserimenti" che il palinsesto prevede in un determinato momento della giornata.

La principale differenziazione fra i format televisivi e quelli radiofonici è costituita dalla tempistica di programmazione, profondamente diversa fra i due mezzi. I programmi televisivi hanno intervalli più lunghi, contrariamente a quelli radiofonici, che hanno intervalli molto più brevi, della durata di una sola canzone.

Un format radiofonico non si limita - come in tv - a delineare idea di fondo, location, conduttore e contorni generali del programma, ma deve viceversa entrare nel merito della composizione del palinsesto della radio a volte minuto per minuto, per mantenere in sintonia il maggior numero di ascoltatori per il tempo più lungo possibile. Obiettivo che - invece - in tv può essere raggiunto anche solo programmando un buon film.

In inglese l'espressione radio format o programming format descrive il tema generale della programmazione di un'emittente radio, ad esempio musica, notizie, sport, meteo[4][5][6][7][8][4][9].

Tipi di formati radiofonici

I formati radiofonici comuni includono[10][8]:

Note

  1. ^ Francesco Pira, La net comunicazione politica: partiti, movimenti e cittadini-elettori nell'era dei social network, FrancoAngeli, 2012, p. 33.
  2. ^ Oddone Demichelis, Cinzia Manfredi, Psicologia della radio, Effatà, 2003, p. 127.
  3. ^ Franco Fabbri, Il suono in cui viviamo: saggi sulla popular music, Il Saggiatore, 2008, p. 208.
  4. ^ a b (EN) Continuum Encyclopedia of Popular Music of the World: Performance and production. Volume II, A&C Black, 30 gennaio 2003, ISBN 978-0-8264-6321-0. URL consultato il 24 marzo 2022.
  5. ^ (EN) Margaret A. Blanchard, History of the Mass Media in the United States: An Encyclopedia, Routledge, 19 dicembre 2013, ISBN 978-1-135-91742-5. URL consultato il 24 marzo 2022.
  6. ^ radiostationworld.com. URL consultato il 24 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2010).
  7. ^ (EN) Paul F. Frank Beisbier, The Value of History: Values and Beliefs, Page Publishing Inc, 9 luglio 2019, ISBN 978-1-64544-638-5. URL consultato il 24 marzo 2022.
  8. ^ a b (EN) Author removed at request of original Publisher, 7.3 Radio Station Formats, 22 marzo 2016. URL consultato il 24 marzo 2022.
  9. ^ Radio Station Format Guide, su nyradioguide.com. URL consultato il 24 marzo 2022.
  10. ^ FORMATS OF RADIO PROGRAMMES, su FORMATS OF RADIO PROGRAMMES. URL consultato il 24 marzo 2022.

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