Gatti rossi in un labirinto di vetro | |
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Martine Brochard e John Richardson in una scena | |
Paese di produzione | Italia, Spagna |
Anno | 1975 |
Durata | 89 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | giallo |
Regia | Umberto Lenzi |
Soggetto | Félix Tusell |
Sceneggiatura | Félix Tusell |
Produttore esecutivo | José Maria Cunilles |
Casa di produzione | National Cinematografica (Italia), Estella Films (Spagna) |
Fotografia | Antonio Millán |
Montaggio | Amedeo Moriani |
Musiche | Bruno Nicolai |
Scenografia | José Massagué |
Costumi | Adriana Spadaro |
Trucco | Mario Di Salvio, Alfredo Tiberi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Gatti rossi in un labirinto di vetro è un film del 1975[1] diretto da Umberto Lenzi. Il titolo è riferito al parapioggia rosso del cast, come dei gatti coinvolti in una trappola.
Un gruppo di americani in gita a Barcellona si trova coinvolto in una serie di efferati delitti le cui vittime sono giovani donne private poi dell'occhio sinistro. La Polizia dopo avere a lungo brancolato nel buio, rivolge i sospetti sul pubblicitario Mark Burton, amante della signorina Paulette Stone, mentre lui gira l'accusa a sua moglie Alma, da tempo malata di nervi. Una foto scattata da una delle vittime, porta la giovane Naiba alla soluzione in quanto la Stone è priva di un occhio perso in un incidente, e il movente è una pura rivalsa per la menomazione. Trovandosi faccia a faccia con l'assassina, Naiba sta per subire la stessa terribile sorte ma la polizia irrompe in extremis.