Giovan Battista Pio (in latino: Pius Bononiensis o Baptista Pius o Ioannes Baptista Pius o Joannes Baptista Pius Bononiensis; Bologna, 1460 – Roma, 1543) è stato un umanista, poeta e filologo italiano.
Umanista bolognese, si laureò in Filosofia allo Studio bolognese nel 1494. Fu professore di discipline umanistiche a Bergamo (1495), Mantova (dal 1496 al 1497; fu precettore di Isabella d'Este), Milano (dal 1497 al 1500), Bologna (dal 1500 al 1511), alla Sapienza di Roma (dal 1512 al 1526) e, infine, dal 1527 al 1537 presso il Conservatorio di Lucca.[1]
Curò numerose edizioni e commenti di autori latini, fra i quali si ricordano: De rerum natura di Tito Lucrezio Caro (1511, 1514²), Pharsalia di Marco Anneo Lucano (1514), Le commedie di Tito Maccio Plauto (1500, 1518), Argonautica di Gaio Valerio Flacco (1519), Le Epistolae ad Atticum di Marco Tullio Cicerone (1527).
Scrisse versi in lingua latina fra cui il poema in esametri De pace, una raccolta di carmi su vari argomenti (Elegidia), (1509). Allorché si trovò a Roma (1512-1526) partecipò alle polemiche umanistiche e subì l'ironia di Mariangelo Accursio che nel Osco et Volsco dialogus fece una parodia del suo stile.