Glomerulonefrite rapidamente progressiva
Immagine istopatologica della Glomerulonefrite rapidamente progressiva
Specialitànefrologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
MedlinePlus000469
eMedicine239504 e 240457
Sinonimi
Glomerulonefrite a semilune

La glomerulonefrite rapidamente progressiva, denominata anche glomerulonefrite a semilune o glomerulonefrite subacuta, è una patologia infiammatoria dei glomeruli caratterizzata da rapido deterioramento della funzione renale (notevole incremento della creatinina plasmatica con oliguria o anuria) e dal frequente reperto, alla biopsia renale, di caratteristiche immagini a semiluna all'interno della capsula di Bowman.

Epidemiologia

Colpisce prevalentemente le persone di età adulta (20-50 anni), uomini e donne in ugual misura.
Numerose malattie possono provocare una glomerulonefrite rapidamente progressiva. Esse si possono suddividere in tre gruppi:

Anatomia Patologica

Al microscopio ottico, la malattia è caratterizzata dalla presenza delle semilune, che si formano in seguito alla proliferazione dell'epitelio parietale del glomerulo e alla flogosi concomitante, che porta a un infiltrato di cellule infiammatorie (soprattutto monociti e macrofagi) nello spazio di Bowman. In alcuni casi è possibile osservare proliferazione dell'endotelio o del mesangio. Al microscopio elettronico si osservano spesso depositi immuni tra l'epitelio e la membrana basale, che in tutti i casi appare colpita da distruzioni focali. All'immunofluorescenza si possono trovare aspetti diversi a seconda dell'eziologia: nei casi postinfettivi si osservano depositi immuni granulari, nelle forme da anticorpi anti-MBG (sindrome di Goodpasture) i depositi sono lineari, mentre nei casi idiopatici o associati a vasculite i depositi sono spesso assenti.[1]
Con il tempo le cellule che formano le semilune tendono ad essere sostituite da tessuto fibroso.

Sintomatologia

Diagnosi

In tutti i casi si osserva un rapido peggioramento della funzione renale con oliguria (produzione di urine inferiore a 500 ml/24 h) o anuria (produzione di urine assente o inferiore a 100 ml/24 h). A questa si associa inevitabilmente un rapido incremento della creatinina sierica, che indica una grave compromissione nella funzione di filtrazione del rene. Altri reperti differiscono a seconda della patologia di base:

Per la diagnosi di certezza è però necessaria la biopsia renale.

Terapia

Vista la rapida evoluzione della malattia, è necessario iniziare tempestivamente la terapia. I farmaci più utilizzati sono i corticosteroidi (in particolare metilprednisolone) somministrati per via endovenosa e farmaci immunosoppressori come ciclofosfamide, azatioprina e micofenolato mofetile.

Prognosi

In assenza di terapia, il decorso clinico è caratterizzato da un rapido peggioramento dell'insufficienza renale. Alcuni reperti istologici, come la presenza di semilune a circonferenza, la fibrosi dei glomeruli e gli infiltrati tubulo-interstiziali sono associati ad una prognosi peggiore, così come la persistenza dell'oligo-anuria. Alcuni autori, comunque, descrivono un miglioramento della prognosi della malattia rispetto al passato, dovuto soprattutto alla tempestività della terapia.[2] La maggiore mortalità si riscontra nella forma pauciimmune (gruppo III): alcuni autori riportano una mortalità del 33% a 4 anni dall'esordio.[3]

Note

  1. ^ Jennette JC, Falk RJ, Andrassy K, Bacon PA, Churg J, Gross WL, Hagen EC, Hoffman GS, Hunder GG, Kallenberg CG. Nomenclature of systemic vasculitides: the proposal of an International Consensus Conference. Arthritis Rheum. 1994;37:187–192.
  2. ^ Erwig LP, Rees AJ., Rapidly progressive glomerulonephritis., in J Nephrol., luglio-agosto 1999.
  3. ^ Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione Pag 2119, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.

Bibliografia

Voci correlate

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