Graft-versus-host disease | |
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Specialità | medicina d'emergenza-urgenza |
Eziologia | Graft vs Host Reaction |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 279.50 |
ICD-10 | T86.0 |
OMIM | 614395 |
MeSH | D006086 |
MedlinePlus | 001309 |
eMedicine | 429037, 886758 e 1050580 |
Sinonimi | |
Graft versus host disease GvHD Reazione del trapianto verso l'ospite | |
La malattia del trapianto contro l'ospite (inglese graft-versus-host disease, da cui la sigla GvHD) è una complicanza medica che segue la ricezione del tessuto trapiantato da una persona geneticamente diversa. La GvHD è comunemente associata al trapianto di cellule staminali (trapianto di midollo osseo), ma il termine si applica anche ad altre forme di innesto tissutale. Le cellule immunitarie (globuli bianchi) nel tessuto donato (l'innesto) riconoscono il destinatario (l'host) come estraneo (nonself). Le cellule immunitarie trapiantate attaccano quindi le cellule del corpo dell'ospite.
La GvHD può verificarsi anche dopo una trasfusione di sangue se i prodotti ematici utilizzati non sono stati irradiati o trattati con un sistema di riduzione degli agenti patogeni approvati.[1]
Mentre il rigetto del trapianto avviene quando l'ospite rifiuta l'innesto, la GvHD si verifica quando l'innesto rifiuta l'host. Il principio sottostante (allo-immunità) è lo stesso, ma i dettagli e il decorso possono differire.
Casi specifici riguardano il trapianto delle cellule staminali periferiche allogeniche e il trapianto di midollo osseo.
Clinicamente, la graft-versus-host-disease si divide nelle forme acuta e cronica:
Le distinzioni fra i due tipi comprendono anche altri fattori, non limitandosi a una semplice tempistica della manifestazione.
Si descrivono in letteratura un danno selettivo al fegato, alla pelle (rash), alla mucosa e al tratto gastrointestinale. La ricerca più recente indica che altri organi sono interessati ad esempio il midollo osseo e il timo, i polmoni in forma di polmonite immuno-mediata. Alcuni biomarcatori plasmatici, come l'elafina, possono essere usati per ottenere indicazioni prognostiche nei casi di GvHD cutanea.[3]
La malattia cronica, oltre ad attaccare gli organi sopra indicati, a lungo termine può anche causare danni al tessuto connettivo e alle ghiandole esocrine.
Le citochine attivano le cellule APC della persona che ospita l'organo o il tessuto, ed esaltano il riconoscimento di MHC-I e MHC-II, comportando un coinvolgimento delle cellule T. In seguito i macrofagi avviano la fase dove l'organo viene danneggiato.
Tale azione in definitiva coinvolge tre parti del corpo specifiche: la cute, l'intestino (il più colpito) e il fegato.