Guglielmo Coppola | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 182 cm | |
Peso | 76 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1994 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-19?? | Fiorentina | |
Squadre di club1 | ||
1979-1980 | Fiorentina | 0 (0) |
1980 | Piacenza | 3 (0) |
1980-1981 | Lucchese | 20 (4) |
1981-1983 | Siena | 63 (23) |
1983-1984 | Padova | 37 (8) |
1984 | → Parma | 0 (0) |
1984-1985 | → Catania | 37 (5) |
1985-1987 | Padova | 56 (14) |
1987-1989 | Cagliari | 54 (22) |
1989-1990 | Taranto | 33 (10) |
1990-1991 | Cosenza | 27 (2) |
1991-1994 | Siena | 63 (17) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 10 giugno 2009 |
Guglielmo Coppola (Roma, 18 maggio 1962) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Dopo avere militato nelle giovanili della Fiorentina, nel 1980 passa al Piacenza[1], in Serie C1. Dopo aver giocato appena 3 partite, in ottobre scende in Serie C2 passando alla Lucchese[1].
Nell'estate del 1981 passa al Siena, sempre in Serie C2. Con i bianconeri vince il campionato mettendo a segno 13 reti (di cui 7 su rigore) e laureandosi capocannoniere della squadra[2]. Nella stagione successiva si riconferma mettendo a segno altre 10 reti e portando il Siena alla salvezza in Serie C1[3].
Nel 1983 si trasferisce al Padova, in Serie B. In Veneto rimane complessivamente tre stagioni (una in B e due in C1), con l'intermezzo della stagione 1984-1985 in cui si divide tra Parma (che lascia prima dell'inizio del campionato per incomprensioni con l'allenatore Marino Perani[4]) e Catania[5], dove disputa 37 gare segnando 5 reti. Rientrato al Padova, conquista la promozione in Serie B al termine del campionato 1986/87; tuttavia non segue la squadra in cadetteria, trasferendosi al Cagliari, di nuovo in C1. Gioca due stagioni in Sardegna mettendo a segno 22 reti[6], e nel campionato 1988-1989 conquista la sua seconda promozione in B e la Coppa Italia di Serie C.
Anche in questo caso lascia la squadra dopo la promozione: viene ceduto per un miliardo di lire al Taranto, anche a causa di problemi economici della società cagliaritana[7]. Nel campionato 1989-1990 realizza 10 reti e contribuisce alla promozione in Serie B dei pugliesi, la terza personale[8]. Passa quindi al Cosenza, in Serie B: con i silani disputa la propria peggior stagione in termini realizzativi, con 2 reti segnate in 27 partite. Ridiscende in Serie C1 tornando al Siena, con cui disputa 3 stagioni in cui mette a segno 17 reti complessive.
Chiusa l'esperienza senese, nel 1994 abbandona definitivamente il mondo del calcio aprendo un bar nel centro di Firenze[7].