Isidoro Carini

Isidoro Carini (Palermo, 7 gennaio 1843Roma, 25 gennaio 1895) è stato un religioso, paleografo e storiografo italiano.

Biografia

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Frequentò il collegio dei gesuiti di Palermo e voleva entrare in quell'Ordine, ma ne fu ostacolato dal padre Giacinto, che aveva partecipato, come capo battaglione, all'azione dei Mille in Sicilia, venendo ferito a Palermo. Pia Carini, sorella minore di Isidoro, sposò l'archeologo Alfonso Bartoli e la sorella di Alfonso, Maria, si unì in matrimonio con Alfonso Battelli: dal matrimonio nacque Giulio Battelli, paleografo e storico.[1]

Isidoro Carini si formò nella Congregazione dell'oratorio. Nel 1865 fondò il settimanale L'Amico della religione, che cessò dopo i moti popolari palermitani del settembre 1866. Nel 1868 fu ordinato sacerdote e nello stesso anno fondò il settimanale L'Ape iblea. L'anno successivo fondò il bisettimanale La Sicilia cattolica, che assorbì il precedente. Nel 1874 fu tra i fondatori della Società Siciliana per la Storia Patria.

Nel 1876 fu nominato professore di paleografia all'università di Palermo. Si dedicò all'edizione dei diplomi greci ed arabi, presenti negli archivi siciliani. Ebbe per primo l'incarico di docente, nella Scuola di paleografia e critica storica - come allora si chiamava la Scuola vaticana di paleografia diplomatica e archivistica - istituita dal papa Leone XIII, presso l'Archivio segreto vaticano, con motu proprio del 19 maggio 1884. La sua nomina era a sotto archivista della Santa Sede e a consultore della Commissione cardinalizia. Nel 1888 Isidoro Carini fondò la Società romana per gli studi biblici. Nel 1890 fu nominato dal papa Leone XIII "primo custode" della Biblioteca apostolica vaticana.[2]

Il 26 gennaio 1893 divenne socio dell'Accademia delle scienze di Torino.[3]

Intitolazioni

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A Palermo gli è intitolata "via Isidoro Carini", dove fu compiuta il 3 settembre 1982 la strage in cui persero la vita il prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa, sua moglie e un agente della scorta.

Opere

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Libri

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Scritti per riviste

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Curatele

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Note

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  1. ^ Nel 1912 Alfonso Bartoli, d'accordo con sua moglie Pia e con sua cognata Maria Carini Guidi, versò gli appunti di paleografia di Isidoro Carini alla Biblioteca apostolica vaticana. Alla morte di Alfonso Bartoli e per sua volontà espressa in vita, il ritratto di Isidoro Carini fu consegnato da Giulio Battelli all'Archivio segreto vaticano. Vedi: Giulio Battelli, Ricordo di mio zio Alfonso, in Strenna dei Romanisti, LXV, Roma, Editrice Roma Amor 1980, 2004, pp. 33-44.
  2. ^ Battelli.
  3. ^ Isidoro CARINI, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 3 agosto 2020.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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