Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo | |
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Sigla | ISVAP |
Stato | Italia |
Tipo | Autorità amministrativa indipendente italiana |
Istituito | 1982 |
Soppresso | 2012 |
Successore | IVASS |
L'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (nota con l'acronimo ISVAP) era un'autorità amministrativa indipendente italiana.
Istituita con legge 12 agosto 1982 n. 576, è stata sostituita in tutti i suoi poteri e funzioni dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), con il decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, emanato dal Governo Monti nell'ambito delle politiche di revisione della spesa convertito in legge 7 agosto 2012 n. 135, che l'ha posta sotto la vigilanza della Banca d'Italia.[1]
La struttura dell'ISVAP era rappresentata dal presidente, che esercita anche le funzioni di direttore generale, e il consiglio, costituito da sei componenti oltre al Presidente.
Il presidente dell'ISVAP aveva alle sue dipendenze:
Sotto tale organo troviamo il vice direttore generale ed il responsabile della direzione coordinamento giuridico. Al vice direttore generale rispondono:
L'Isvap è organizzato in dodici servizi, articolati in sedici sezioni e sette uffici[2].
Il personale in servizio era di circa 350 persone (dati ISVAP al 2008).
L'ISVAP svolgeva diverse funzioni, ora assorbite dall'IVASS, previste dal Codice delle assicurazioni private e dal d. lgs. 7 settembre 2005, n. 209. Negli anni novanta, nonché dall'art. 2 del decreto legislativo 13 ottobre 1998, n. 373, con cui vennero attribuite all'autorità tutte le funzioni in materia assicurativa che prima erano di competenza del Ministero dello Sviluppo Economico e del CIPE, rendendola così un'autorità indipendente dal Governo.
Funzioni principali dell'ISVAP erano:
Oltre a questo, l'attuale IVASS monitora le richieste di risarcimento inoltrate a tutti gli istituti assicurativi in attività sul territorio italiano al fine di prevenire truffe e abusi. A tal fine dal 10 giugno 2016 ha attivato l’archivio integrato antifrode, un database a partire dal quale è possibile rilevare la ricorrenza di nominativi di privati e professionisti che con frequenza insolita sono coinvolti nelle diverse tipologie di sinistro.[3]