James Last
James Last nel 1970
NazionalitàBandiera della Germania Germania
GenereEasy listening
Colonna sonora
Pop
Crossover classico
Periodo di attività musicale1964 – 2015
Strumentopianoforte, contrabbasso
EtichettaPolydor Records
Gruppi attualiJames Last Orchestra
Sito ufficiale

James Last, nome d'arte di Hans Last (Brema, 17 aprile 1929Palm Beach, 9 giugno 2015), è stato un musicista, compositore, direttore d'orchestra e bandleader tedesco. Autore di numerose musiche per il cinema, è stato anche arrangiatore e produttore discografico. Spesso si è esibito in duo, nelle sessioni di registrazione e dal vivo, con il pianista Richard Clayderman.

Biografia

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Hans Last nacque in Trinidadstraße 9 a Brema-Sebaldsbrück, poi il 30 settembre 1931 la famiglia si spostò in Helmholtzstraße 33 (secondo l'anagrafe di Brema 1928-1933, dal padre Louis Last).[1][2][3] Il padre Louis Last (1889-1971) fu un pescatore e poi dipendente della Bremer Stadtwerken. Ebbe tre figli con la prima moglie, Bernhard, Fred e Minna. La passione sua grande fu la musica; suonò la Bandoneon e la batteria.[2]La madre Martha Last (nata Rex) (1896-1977) ebbe anche i figli Robert, Werner oltre a Hans.[2]

Tutti musicisti Robert e Werner, suonarono rispettivamente la batteria e il trombone. In casa Last c'era anche una pianola.[2] Last poi studiò pianoforte; in età adolescenziale è passato poi a studiare il contrabbasso. A quattordici anni si è iscritto a Bückeburg (Schaumburg-Lippe) alla Scuola militare di musica della Wehrmacht. Nel 1946, caduto il nazismo e terminata la seconda guerra mondiale, è entrato a far parte dell'organico dell'orchestra radiofonica di Brema "Hans-Gunther Österreich". Due anni dopo, nel 1948, ha assunto la guida del Last-Becker Ensemble, rimasto in attività per sette anni. In questo periodo, Last è stato votato per tre anni consecutivi, dal 1950 al 1952, come migliore contrabbassista tedesco in àmbito jazz.

Una volta sciolto il Last-Becker Ensemble, Last è diventato arrangiatore per la Polydor Records, lavorando contestualmente, sempre come arrangiatore, per diverse stazioni radio europee e per artisti di fama internazionale come Helmut Zacharias, Freddy Quinn, Ditta Zusa Einzinger Lolita, Alfred Hause, Astrud Gilberto, Heinz Rühmann e Caterina Valente.

Carriera

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James Last (al centro) durante un'esibizione a Colonia nel 2009

Last ha iniziato a produrre dischi intorno al 1963. Da allora e per tutti i primi anni settanta ha pubblicato una serie di nove album chiamata Classics Up To Date, contenente melodie classiche arrangiate per orchestra e con uso di violini arricchiti da una ritmica sostenuta e da cori a bocca chiusa. Il successo di vendita di tali dischi lo ha fatto diventare uno dei personaggi più popolari della musica internazionale (ha venduto oltre 100 milioni di dischi con una cinquantina di album ai primi posti delle classifiche di vendita fra il 1967 ed il 1986 nella sola Inghilterra).

In carriera, Last ha inciso oltre centonovanta dischi, inclusi parecchi album della collezione Non-Stop Dancing. In tali registrazioni, il compositore/arrangiatore ha variato la formula musicale passando attraverso culture e generi musicali di paesi differenti e avvicinando artisti di valore internazionale, come i citati Richard Clayderman e Astrud Gilberto.

Di rilievo è anche la sua produzione per il cinema e la televisione, per la quale ha curato le musiche di artisti quali ABBA e Lynsey de Paul. Per il grande schermo figurano fra l'altro i brani The Seduction, tema dal film American Gigolò (1980) composto da Giorgio Moroder ed eseguito da Last e Biscaya, contenuto nell'album omonimo, oltre al famoso brano The Lonely Shepherd (Einsamer Hirte), da lui composto, eseguito con Zamfir, contenuta nella colonna sonora di Kill Bill Vol. 1 di Quentin Tarantino.

Repertorio

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James Last nell'aprile 2015

Il suo repertorio, gran parte del quale eseguito alla guida della James Last Orchestra, comprende tanto standard ed evergreen come La Cucaracha, Moon River, Jezebel, Somewhere Over the Rainbow, Singin' in the Rain, quanto brani di musica pop, folk (The House of the Rising Sun) e jazz oltre a composizioni di classica (ad esempio i Carmina Burana di Carl Orff o la Romanza n. 2 op. 50 in fa maggiore di Ludwig van Beethoven) arrangiati secondo sonorità moderne di stile crossover o crossover classico.

Ha all'attivo una vasta produzione discografica ed è uno degli autori e musicisti i cui dischi sono stati fra quelli maggiormente venduti (ovvero in milioni di copie su scala internazionale).

Il suo nome è legato a una registrazione, inclusa nell'album In Concert (1971), del secondo movimento del Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 K 467 di Wolfgang Amadeus Mozart, conosciuto come Theme from "Elvira Madigan".

Nel 1976 la rivista Billboard gli ha assegnato il premio Star of the Year mentre nel 1994 ha ricevuto come riconoscimento il premio Echo.

Il brano Einsamer Hirte con Gheorghe Zamfir arriva in quinta posizione nei Paesi Bassi ed in settima nelle Fiandre in Belgio nel 1979 e Biscaya in sesta posizione nei Paesi Bassi ed in terza nelle Fiandre nel 1982.

Era sposato e padre di un maschio e viveva dividendosi fra la Florida e la Germania.

Discografia e collaborazioni

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Last ha collaborato in carriera con un numero rilevante di musicisti e cantanti di valenza internazionale. Oltre ai citati Richard Clayderman e Freddy Quinn, si ricordano qui: Milva, Benny Bendorff, René Kollo, Wencke Myhre, Helmut Zacharias, Orietta Berti, Edward Simoni, Herbert Grönemeyer, Tom Jones, Hayley Westenra, Luciano Pavarotti, Xavier Naidoo, Rosanna Rocci, Nina Hagen, Till Broenner. Ha onorato con la sua musica il talento e la memoria di Elvis Presley.

Produzioni di James Last (anche come Hans Last, Orlando and James Last):

Note

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  1. ^ Ein musikalisches Elternhaus – Die James-Last-Story, su radiobremen.de (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2012).
  2. ^ a b c d Mein Leben, Kapitel 1: Hänschen Klein
  3. ^ Florian Dirks, Bremer Bürgerbuch, Bremer Bürgerbuch 1289‒1519. Bearb. v. Ulrich Weidinger. In Verbindung mit dem Staatsarchiv Bremen hrsg. v. der Historischen Gesellschaft Bremen. (Bremisches Jahrbuch, Rh. 2, Bd. 4.) Bremen, Staatsarchiv Bremen 2015, p. 859–860, DOI:10.1515/hzhz-2016-0498, ISSN 2196-680X (WC · ACNP).

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