Jean-Louis Laya

Jean-Louis Laya (Parigi, 4 dicembre 1761Meudon, 25 agosto 1833) è stato un drammaturgo e critico letterario francese.

Biografia

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Gli studi, la famiglia e gli esordi

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La carriera scolastica di Laya culminò con la frequentazione del Collège de Lizieux.[1]

Laya si sposò con Thérèse Augustine Aglaé Guillaume de Bouncoville, con la quale ebbe due figli: Alexandre François, impiegato al Ministero dell'interno, redattore dell'Ordre; André Augustin Léon, bibliotecario al palazzo di Fontainebleau, scrittore e drammaturgo.[1]

Jean-Louis Laya esordì nella letteratura scrivendo una collezione di Héroide, una volta terminati gli studi al collegio, poi una commedia assieme a Gabriel-Marie Legouvé nel 1785, ma l'opera, sebbene accolta favorevolmente dalla Comédie-Française, non fu mai messa in scena.[2]

La carriera, le opere, il pensiero letterario

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L'opera seguente, la tragedia Jean Calas (1789),[3] lo rese noto e fu incentrata sul tema della tolleranza religiosa,[2] oltre ad esaltare il ruolo liberale della borghesia.[4]

L'anno seguente ottenne un grande successo con Les Dangers de l'opinion,[1][3] approfondendo il problema della vergogna familiare presente nel caso di atti illeciti.[2]

Con i suoi opuscoli polemici, riguardanti anche il teatro, Laya sostenne la Rivoluzione francese,[5] e durante quegli anni realizzò drammi storici e politici.[3]

Nel 1793 ultimò la sua opera più importante, una commedia satirica intitolata Ami des lois, basata sulla situazione politica contemporanea e su una protesta contro il governo di massa e contro i giacobini,[3] con riferimenti allusivi a importanti protagonisti giacobini, come Robespierre e a Marat, rappresentata al Theatre Français,[2][5][6] nei giorni del processo e dell'esecuzione di Luigi XVI di Francia.[1]

Dieci giorni dopo la sua anteprima l'opera fu proibita dal Comune di Parigi, ma dopo numerose richieste popolari fu rappresentata suscitando dibattiti, e Laya ebbe qualche problema a dovette temporaneamente allontanarsi da Parigi, ritornandovi dopo la fine del Regime del Terrore.[2][6]

Tra le altre opere di Laya si ricordano nel 1797 Les Deux Stuarts e nel 1799 Falkland, ou la conscience.[2]

L'insegnamento, le nomine e la morte

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Laya fu nominato dottore in lettere nel 1809, dopo aver effettuato dieci anni di insegnamento di retorica; in seguito insegnò anche latino in numerosi licei e collegi e nel 1813 Laya sostituì il poeta Delille nella cattedra di storia della letteratura e poesia francese all'Università di Parigi;[1] dopo quattro anni diventò membro all'Académie française e cavaliere della Legion d'onore;[2] in questo periodo collaborò con numerosi giornali come critico letterario.[1]

Laya morì a Meudon il 25 agosto 1833 ed è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise, quinta divisione.[7]

Opere principali

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Teatro

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Saggi

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Note

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  1. ^ a b c d e f (FR) Jean Louis Laya, su persee.fr. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  2. ^ a b c d e f g (EN) Jean Louis Laya, su theodora.com. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  3. ^ a b c d Jean-Louis Laya, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  4. ^ (FR) Jean-Louis Laya, su larousse.fr. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  5. ^ a b le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 383.
  6. ^ a b (FR) Jean-Louis Laya, su academie-francaise.fr. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  7. ^ (FR) Journal des débats politiques et littéraires (29 agosto 1833), su gallica.bnf.fr. URL consultato il 29 ottobre 2018.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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