Lo spopolatore
Titolo originaleLe Dépeupleur
Altri titoliThe Lost Ones
AutoreSamuel Beckett
1ª ed. originale1970
1ª ed. italiana1972
Genereracconto
Lingua originalefrancese

Lo spopolatore è un racconto di Samuel Beckett scritto in francese (Le Dépeupleur) nel 1966, poi abbandonato quindi ripreso, completato e pubblicato nel 1970 dalle Éditions de Minuit di Parigi. In inglese, tradotto dall'autore stesso con il titolo The Lost Ones, è uscito presso Calder di Londra nel 1972. La traduzione in italiano, di Renato Oliva, è apparsa insieme a Senza per la prima volta nella collana Einaudi Letteratura della casa editrice di Torino nel 1972.

Trama

Corpi sparsi cercano i propri compagni perduti in un cilindro alto 16 metri e dalla circonferenza larga 50 metri, con la temperatura che passa da 5° a 25° gradi Celsius, più volte, anche assai rapidamente. Ce ne sono 200, circa uno per metro quadrato, e solo poche nicchie nella metà superiore del cilindro, in cui rifugiarsi. Alcune nicchie sono collegate da gallerie di difficile percorrenza. Chi si cerca a volte è in relazione amorosa, alcuni sono anche sposati, ma non per questo è facile che si incontrino. In un'atmosfera di derivazione infernale o forse più legata al purgatorio (Divina Commedia), ci sono scale (ma sono vecchie scale a pioli, i cui gradini a volte vengono staccati e usati come armi), spinte, nessuna solidarietà, anche se rari e fugaci amplessi, condizioni di disumanità, scontro tra ideali diversi[1].


Adattamenti

Edizioni

Note

  1. ^ Questo ha portato Didier Anzieu a un'interpretazione psicoanalitica, dove il cilindro è la mente e gli esseri umani o quasi umani sono le idee attive e quelle che si rassegnano in un continuo processo evolutivo del pensiero. D. Anzieu, Samuel Beckett, trad. Rosa Maria Salerno, Marietti, Genova 2001.

Bibliografia

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