Lord Jim
Peter O'Toole in una scena del film
Titolo originaleLord Jim
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Regno Unito
Anno1965
Durata154 min
Rapporto2,20:1
Genereavventura
RegiaRichard Brooks
SoggettoLord Jim di Joseph Conrad
SceneggiaturaRichard Brooks
ProduttoreRichard Brooks
Casa di produzioneColumbia Pictures
FotografiaFreddie Young
MontaggioAlan Osbiston
Effetti specialiCliff Richardson, Wally Veevers
MusicheBronislaw Kaper
ScenografiaGeoffrey Drake, William Hutchinson, Ernest Archer
CostumiPhyllis Dalton
TruccoCharles E. Parker
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Lord Jim è un film del 1965 diretto da Richard Brooks.

La pellicola, di produzione anglo-americana è tratta dall'omonimo romanzo di Joseph Conrad che aveva già ispirato un omonimo film muto, Lord Jim, girato nel 1925 per la regia di Victor Fleming.

Il film è stato presentato in anteprima mondiale il 15 febbraio 1965 alla Odeon Leicester Square di Londra in presenza della Regina Madre (Elizabeth Bowes-Lyon), della Regina Elisabetta II del Regno Unito e della Principessa Margaret, contessa di Snowdon, con la quale sembra che Peter O'Toole abbia avuto una breve relazione sentimentale[1].

Trama

Nell'introduzione del film:

«In nessun luogo, come sul mare, l'illusione e la realtà sono tanto lontane tra loro,

in nessun luogo, come sul mare, il confine tra l'illusione e la delusione è più netto,

e la rassegnazione più completa»

Jim è un promettente marinaio della marina mercantile britannica che diviene primo ufficiale sotto il comandante Marlow. La routine giornaliera dei servizi di bordo del giovane Jim non è però quello a cui egli anelava; il novello ufficiale è infatti un sognatore, desideroso di avventure, e si isola spesso assorto nei suoi pensieri in cui è, a volte un eroe che salva bellissime donzelle da tremende tempeste, a volte un coraggioso ufficiale che libera il suo comandante da un ammutinamento.

Infortunatosi accidentalmente ad una gamba durante un servizio su una nave, Jim viene sbarcato a Giava dove trascorre alcune settimane in un ospedale. In questo periodo, nelle ore libere di convalescenza, trascorre il suo tempo girovagando, ancora zoppicante, nei meandri del porto, osservando: quella folla di falliti e relitti umani che egli, sentendosi superiore, disprezza e commisera.

Dimesso dall'ospedale, Jim, desideroso di riprendere il mare, si arruola sulla prima nave disponibile, ma con sua sorpresa e delusione scopre nell'atto di imbarcarsi che questa è una scalcinata, fatiscente nave da carico denominata S.S. (Steamship) Patna, sovraffollata di centinaia di pellegrini musulmani diretti alla Mecca, il cui comandante è un uomo rozzo e burbero.

Quando una tempesta minaccia la nave e una lamiera con un boato sembra prossima a cedere, il comandante e l'equipaggio, presi dal panico, convinti che il Patna stia per affondare da un momento all'altro, salgono su una delle due scialuppe a disposizione senza pensare ai passeggeri: Jim, dopo avere rassicurato i pellegrini che egli non li abbandonerà al loro destino, in un momento di debolezza fugge con i colleghi, tra cui Robinson il macchinista di bordo.

Raggiunto il primo porto, dopo ore di navigazione sulla scialuppa sotto un sole cocente, i marinai rimangono esterrefatti: il Patna, intatto, è ivi giunto prima di loro, trainato da una nave militare francese. Jim, rendendosi conto della viltà e vigliaccheria di cui si è macchiato, viene colto da un sorriso isterico e irrefrenabile.

«... Jim capisce solo una cosa, che si era buttato in un pozzo senza fondo;

un pozzo dal quale non sarebbe mai più uscito»

Il comandante e l'equipaggio si dileguano, ma non il giovane ufficiale, il quale vuole espiare la sua colpa e, rimanendo, confessa la sua condotta alla commissione incaricata dell'inchiesta, presieduta dal comandante Brierly. Jim viene radiato dai registri navali e aspramente criticato per aver gettato fango sull'onore della marineria mercantile.

Colmo di disgusto per sé stesso, egli diviene un vagabondo, fuggendo verso nuovi lidi dell'Estremo Oriente non appena la sua nomea viene rivelata e accettando i lavori più sgradevoli e umili, mischiandosi con: quella folla di falliti e relitti umani, di cui lui ormai fa parte.

Sprezzante della propria vita, un giorno Jim salva dal sabotaggio un'imbarcazione piena di polvere da sparo davanti l'ammirazione e l'entusiasmo degli occupanti dei battelli vicini, che lo acclamano come un eroe. L'azione viene osservata con stupore da Stein, un vecchio malandato di cuore, titolare della Società commerciale Far East Trading & Co. e proprietario dell'imbarcazione, il quale, convocatolo, visto il suo coraggio, gli offre un incarico molto rischioso: trasportare, risalendo il fiume, il carico di polvere da sparo con alcuni fucili nella distante Patusan, un remoto insediamento di agricoltori con un tempio buddista, per aiutare il suo vecchio amico Du-Ramin, capo del villaggio, i cui abitanti sono oppressi e schiavizzati per estrarre lo stagno di cui è ricca la zona, da una banda di malviventi capeggiati da un criminale omicida chiamato "Il Generale" e guidare così una rivolta contro di loro.

Il giovane, che nel frattempo ha casualmente incontrato di nuovo Robinson, che gli riporta alla mente gli infamanti avvenimenti del Patna ed inoltre ha letto su un giornale locale, il Penny Illustrated Paper, che il comandante Brierly si è suicidato per la vergogna dello scandalo, accetta, vedendovi la possibilità di fuggire in un luogo nuovo in cui egli non è conosciuto e di riscattare così il proprio onore, lasciandosi alle spalle una volta per tutte il passato.

Stein e Jim partono quindi in treno per raggiungere Batu Kring, ultimo avamposto "civile" prima della giungla, da dove poi con una barca risaliranno il fiume per circa 30 miglia per raggiungere Patusan.

A Batu Kring, il losco trafficante Schomberg, gestore di una fatiscente locanda, nega a Stein l'utilizzo della motobarca che gli aveva promesso per questo trasporto. Jim prende allora un'imbarcazione a vela con due uomini di equipaggio, nativi del luogo, e lascia Stein a terra, considerandolo un impaccio e un peso morto, il quale gli raccomanda però che le armi non dovranno mai cadere nelle mani degli uomini del Generale.

Prossimo alla destinazione, Jim scopre che uno dei due malesi dell'equipaggio è un uomo del Generale. Questo, in un momento in cui non è osservato, uccide l'altro, fedele a Jim, e fugge ad avvisare il capo dei banditi. Jim si affanna quindi per nascondere il carico, aiutato da un piccolo malese del villaggio, Ruon, prima di essere catturato.

Anche sotto tortura, egli si rifiuta di rivelare ove ha nascosto le armi. Il tenace comportamento di Jim, sotto le terribili sofferenze, sorprende Cornelius, il codardo ed alcolizzato agente della Società commerciale di Stein, che di fatto obbedisce al Generale. Nella notte una giovane di Patusan, Gioiello (così ribattezzata poi da Jim), con l'aiuto dei suoi, riesce con uno stratagemma a liberare il prigioniero.

Durante la notte Jim recupera dal nascondiglio e distribuisce le armi ai rivoltosi e prepara un attacco al covo del Generale, assistito da Waris, figlio del capo del villaggio. Dopo una sanguinosa battaglia il Generale viene sconfitto ed ucciso, mentre Cornelius riesce a fuggire di nascosto. Jim, conquista così la fiducia e il rispetto della popolazione e viene acclamato come un eroe definito Tuan (Tuan Jim), termine che nella lingua locale significa capo e, secondo Gioiello, Lord.

Jim, innamorato della ragazza, si ferma a Patusan a vivere con lei. Nel villaggio arriva anche Stein, felice della liberazione della popolazione dalla schiavitù del Generale. Nel frattempo Cornelius raggiunge Schomberg e lo convince ad organizzare una spedizione per impadronirsi del tesoro del tempio buddista e per questo ingaggiano un famoso tagliagole, Duncan Malcom Brown, detto Gentleman, ed il suo gruppetto di banditi. Essi si recano nottetempo lungo il fiume con un'imbarcazione a vapore, ma vengono scoperti, costretti a sbarcare ed assediati dagli uomini del villaggio. Brown offre loro di rinunciare a combattere in cambio della restituzione dell'imbarcazione, con la quale promette di andarsene lasciandoli in pace. Nessuno gli crede, tranne Jim, che dopo aver incontrato Brown e data la sua parola, convince i maggiorenti della città ad accettare l'offerta, sostenendo che è il modo migliore di salvare altre vite e, per vincere le titubanze e i dubbi di Stein e degli altri, offre la sua, se l'accoglimento della richiesta di Brown causerà anche una sola vittima.

Brown, dopo aver fatto le mosse di andarsene con l'imbarcazione con cui era venuto, rientra con alcuni dei suoi scherani, compreso Cornelius, usando due barche a remi ed approfittando della fitta nebbia che ricopre quel tratto di fiume. Una breve incursione di Cornelius ed altri due uomini nel tempio, accerta che nessuno si è accorto di nulla, ma Cornelius improvvisamente spara ad una sentinella, dando così l'allarme, mentre gli altri sorprendono Waris intento a pregare, ferendolo mortalmente con un pugnale. I tre fuggono poi per raggiungere Brown.

Sopraggiunge Jim che trova con sgomento il giovane in terra moribondo. Waris, agonizzante, gli suggerisce di riempire con i gioielli del tesoro due piccole bocche da fuoco poste come ornamento nel tempio. Al loro arrivo, Brown, Cornelius ed i loro uomini vengono accolti da una scarica a mitraglia di gioielli, che li uccide tutti, ma il coraggioso Waris muore fra le braccia di Jim.

Stein, che si è affezionato a Jim e si considera per lui come un padre, intercede con Du-Ramin nel tentativo di salvargli la vita; questo, addolorato e affranto per la morte del figlio, ricorda la promessa fatta da Jim, tuttavia darà tempo al giovane l'intera notte per andarsene con la donna (Gioiello), ma se l'indomani sarà ancora a Patusan, lo ucciderà.

Jim, perseguitato da cupio dissolvi, incapace di sfuggire alle sue responsabilità, quale punizione per la sua azione codarda sul Patna e responsabile per la morte di Waris, decide di rimanere e la mattina dopo cammina, senza tradire emozione, fino al capo del villaggio, tra i sudditi che sono in fila per la processione funebre di Waris, consegnandogli il suo fucile. Accettando di morire, Jim sceglie di liberarsi dai propri turbamenti interiori. Il suo corpo verrà cremato insieme a quello di Waris fra le lacrime di Gioiello.

Produzione

Il film è stato realizzato a Shepperton Studios (Inghilterra) e in esterni a Angkor Wat (Cambogia), Lantau Island (Hong Kong) e Malacca (Malaysia). È stato girato in Super Panavision 70.

Colonna sonora

La colonna sonora originale con le musiche composte da Bronislaw Kaper è disponibile:

Distribuzione

DVD - Blu Ray

Il film è disponibile con i seguenti formati:

Riconoscimenti

Il film ha ricevuto due nomination BAFTA per la migliore regia e la migliore fotografia[2].

Differenze tra il film ed il romanzo

La trama del film ed anche i dialoghi seguono e si ispirano al romanzo di Conrad, pur tuttavia la sceneggiatura, adattata al linguaggio e ai tempi cinematografici, ha indotto i seguenti vari e importanti cambiamenti:

Marlow riparte da Patusan prima dell'arrivo di Brown e apprenderà in seguito l'epilogo della storia e la morte di Jim, a Bangkok da Brown stesso, giacente in un letto morente e a Samarang, andando a trovare Stein, dove incontrerà Gioiello.

Per onor di cronaca nel romanzo la goletta di Brown affondò; della ciurma si salvarono solo tre uomini a bordo di una scialuppa, tra cui Brown, che vennero poi raccolti, ormai allo stremo, da un piroscafo di passaggio. Due morirono per gli stenti sulla nave stessa, mentre Brown morirà poco dopo in seguito ad una crisi d'asma. Gioiello e Tamb'Itam, non potendo più vivere a Patusan per il loro stretto rapporto avuto con Jim, verranno accolti sotto la protezione di Stein.

Altre particolarità

L'attore Noel Purcell, che nel film risulta visibile solamente in una piccola comparsa (uno sconosciuto, attempato e corpulento ufficiale di marina dalla folta barba e capelli bianchi presente nella sala in cui viene svolta l'inchiesta "Patna"), viene indicato in vari siti tra cui ad es.:[3], come "Capitano Chester". In realtà tale figura di capitano non viene menzionata nel film, mentre nel romanzo di Conrad, "Chester", è uno dei tanti personaggi minori:

«un australiano dell'ovest, un tal Chester, dal torace immenso, un viso raso con baffi, era stato un pescatore di perle, recuperatore di relitti, commerciante e anche cacciatore di balene»

Nel romanzo l'uomo si avvicina a Marlow all'uscita del tribunale dove si è tenuta l'inchiesta e, vedendo Jim che si allontana, con cinismo e sarcasmo mormora al capitano:

«E quello se la prende eh...allora è un buono a nulla...tante storie per uno straccio di pergamena»

(Cap. XIV).

Dopodiché Chester, che riferiva a Marlow di aver scoperto una sperduta isola ricca di guano in mezzo alle scogliere di Walpole (Australia occidentale), secondo lui una miniera d'oro, presenta a Marlow il suo socio, il capitano Robinson, ex contrabbandiere di oppio e cacciatore di foche: un tipo smilzo, allampanato con una barba lunga fino alla vita.

Si vorrebbe ingaggiare Jim per relegarlo su quell'isola con una quarantina di coolies a dirigere le operazioni di raccolta del guano, ma Marlow decisamente rifiuta l'offerta.

Da notare che Robinson nel film è il primo macchinista del "Patna".

Nel romanzo viene specificato che Jim sta per il diminutivo di “James”, mentre nel film a James viene anche aggiunto il cognome “Burke”, cognome che Stein apprende leggendo il Penny Illustrated Paper.

Il modo di vestire di "Brown il gentiluomo" sembra essere ispirato all'abbigliamento del capitano MacWhirr, protagonista di Tifone, infatti nelle prime righe del racconto di Conrad si legge:

«"...portava sempre una bombetta di colore scuro, un completo pure scuro...

Note

  1. ^ David Harding, Peter O'Toole, Princess Margaret had globetrotting affair: book, su nydailynews.com. URL consultato il 14 aprile 2022.
  2. ^ Lord Jim - IMDb. URL consultato il 14 aprile 2022.
  3. ^ Lord Jim (1965) - IMDb. URL consultato il 14 aprile 2022.
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