Il Maestro di Bedford, o Maestro del duca di Bedford (... – ...; fl. XV secolo), è stato un miniatore francese, attivo a Parigi nella prima metà del XV secolo.
L'anonimo maestro francese deve il suo nome al committente di tre dei suoi manoscritti, ovvero Giovanni Plantageneto, I duca di Bedford, capitano di Parigi fra il 1423 e il 1430, per conto del quale eseguì il Breviario di Salisbury (oggi a Parigi, Biblioteca nazionale di Francia), un libro d'ore, le Ore di Bedford, (Londra, British Library, MS Add.18850)[1], e un messale andato distrutto nell'incendio dell'Hôtel de Ville del 1871[2].
Nel suo primo periodo di attività, verso il 1405-15, lavorò per vari illustri committenti, collaborando coi più prestigiosi miniaturisti del tempo. Il primo committente identificato è Giovanni di Valois, per il quale realizzò le Grandes Heures verso il 1409 con Jacquemart de Hesdin, oltre a qualche decorazione marginale delle Très Riches Heures; poi Giovanni senza Paura, duca di Borgogna, per cui illustrò un manoscritto del Livre des merveilles du monde in collaborazione col Maestro della Mazarine, il Maestro della Cité des dames e il Maestro di Egerton in seno all'atelier del Maestro di Boucicaut[2].
Lavorò infine per Luigi di Guienna, Delfino di Francia, per cui realizzò il Breviario attualmente conservato a Châteauroux, in collaborazione col Maestro di Boucicaut, il Térence des Ducs, e una prima versione di un libro d'ore denominato in seguito Ore di Bedford. Interruppe il suo lavoro alla morte del Delfino, nel 1415, lasciando incompiuto un messale[2][3].
L'occupazione inglese di Parigi fra 1423 e 1429 segnò l'apogeo del suo stile, che lo vide al lavoro per i signori inglesi ma anche per anonimi committenti; di questo periodo rimane un libro d'ore conservato a Vienna e le Ore Lamoignon conservate a Lisbona.[2].
Dopo la ritirata degli inglesi il Maestro rimase a capo di una prospera bottega, che giocò un ruolo decisivo nel secondo quarto del XV secolo, formando numerosi miniatori; molti maestri per noi anonimi s'ispirarono direttamente al suo stile: il Maestro della Legenda Aurea di Monaco, il Maestro di Dunois, il Maestro di Jean Rolin dopo il 1450[2].
L'inizio della produzione del Maestro è direttamente ispirato allo stile del Maestro di Boucicaut; peculiari sono gli apporti del primo Rinascimento italiano, specialmente la rappresentazione prospettica delle architetture, tramite un pittore anonimo della bottega di Niccolò da Bologna, il Maestro delle iniziali di Bruxelles[4]. A fine carriera conobbe le opere dei primitivi fiamminghi di cui adottò certi dettagli. Trasse ispirazione anche dalla Madonna della fontana di Jan van Eyck per un libro d'ore oggi conservato a San Marino, e di un elemento del paesaggio della Madonna del cancelliere Rolin per le Ore di Dunois. Ma il suo stile resta comunque segnato dal tardo gotico[2].
All'inizio del XX secolo Paul Durrieu propose d'identificare il Maestro con Haincelin de Haguenau, pittore originario delle Fiandre attivo presso Filippo I di Borgogna e Luigi di Guienna, ma l'attività di costui è troppo poco conosciuta per consentirne l'identificazione. Si è anche proposto il nome del miniatore parigino Jean Haincelin, documentato fra il 1438 e 1449, ma ancora senza grandi prove[2].
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