Il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MePA) è uno strumento di commercio elettronico, di tipo Business to Government (B2G), a disposizione delle amministrazioni pubbliche italiane per effettuare acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia europea (ex soglia comunitaria).

Sul MePA il 'punto ordinante' della pubblica amministrazione riempie un carrello della spesa e poi emette un ordinativo all'impresa offerente, firmato digitalmente

Nel MePA, le pubbliche amministrazioni registrate possono consultare il catalogo elettronico, confrontare e acquistare i beni e servizi offerti dai fornitori abilitati sul sistema. Le tipologie di beni e servizi e le condizioni generali per la loro fornitura sono definite in specifici bandi.

Il Mercato elettronico della PA è uno strumento del Ministero dell'economia e delle finanze[1] avviato e gestito da Consip dal 2003.

La nascita

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Il Decreto del presidente della Repubblica 4 aprile 2002, n. 101, in materia di "Regolamento recante criteri e modalità per l'espletamento da parte delle amministrazioni pubbliche di procedure telematiche di acquisto per l'approvvigionamento di beni e servizi", ha disciplinato lo svolgimento delle procedure telematiche di acquisto e la nascita del Mercato Elettronico della PA, fino all'entrata in vigore del Decreto del presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, in materia di "Regolamento di esecuzione ed attuazione del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163". In tale ultimo decreto, all'articolo 328, si definiscono gli elementi base di funzionamento, raccordandoli con il Codice dei contratti.

Le caratteristiche

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Il MePA permette alle amministrazioni pubbliche di consultare i cataloghi delle offerte pubblicate ed emettere direttamente ordini d'acquisto (OdA) o richieste d'offerta (RdO). I fornitori abilitati possono, invece, offrire i propri beni e servizi direttamente online e rispondere alle eventuali richieste di offerta avanzate dalle PA. Per concludere le transazioni, amministrazioni e imprese devono essere dotati di firma digitale. Il MePA permette dunque l'acquisto online di beni e servizi con caratteristiche di standardizzabilità, per acquisti ripetitivi e/o per volumi ridotti. Nel 2015, 38 983 funzionari degli uffici acquisti della pubblica amministrazione (punti ordinanti) hanno effettuato 649 730 ordini elettronici di acquisto per complessivi 2 040 milioni di euro da quasi 55 000 imprese registrate[2], su un totale di 6 057 000 imprese esistenti in Italia[3]. Questo numero di transazioni sul MePA rappresenta circa la metà dei contratti pubblici stipulati in Italia nel 2015, poiché la domanda pubblica italiana genera annualmente 1 500 000 contratti pubblici, dei quali 1 200 000 sotto la soglia di rilievo comunitario.[4]

Si tratta di un mercato:

Pur rappresentando un elemento di innovazione nei processi di approvvigionamento pubblici, il MePA non ne modifica le regole giuridiche e commerciali: restano centrali la relazione tra acquirente e fornitore, soprattutto nei contesti in cui la “localizzazione” del servizio assume una significativa rilevanza, e la responsabilità dell'amministrazione nella selezione della procedura di acquisto e dei criteri di scelta del contraente. La legge riconosce, infine, semplificazioni procedurali agli acquisti effettuati attraverso il MePA: tali acquisti elettronici sono esonerati dall'obbligo di attendere 35 giorni che la legge prevede che trascorrano tra l'aggiudicazione di un contratto e la sua stipula.[7] Un quaderno Consip[8] del 2015 ripercorre la storia del MePA, illustrando le sfide e le opportunità di fronte alle quali si trovano le piccole e le medie imprese.

Vantaggi per le amministrazioni Vantaggi per i fornitori
  • semplificazione delle procedure di acquisto, con riduzione dei tempi e dei costi
  • aumento della concorrenzialità e della competitività, con possibilità di confrontare un'estesa platea di fornitori
  • monitoraggio degli acquisti e controllo della spesa
  • possibile ulteriore canale di ingresso al mercato PA, anche lontano dalla propria sede
  • scelta dell'ampiezza territoriale di operatività, da singola provincia a intero territorio nazionale
  • aumento della competitività delle PMI per vantaggio di localizzazione e per specializzazione dell'offerta

Gli strumenti

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Il mercato elettronico offre alle Amministrazioni registrate la possibilità di concludere contratti attraverso due diverse procedure di acquisto:

Sportelli in rete

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Le associazioni di categoria delle imprese hanno sviluppato una rete di divulgazione e supporto ai propri associati, finalizzata a sostenere l'iscrizione al MePA. Hanno istituito gli sportelli: CLAAI, CNA, Confapi, Confcommercio, Confartigianato, Confcooperative, Confindustria, FederTerziario e Unioncamere.[9]

Le associazioni di categoria svolgono anche corsi di formazione agli imprenditori nelle diverse sedi territoriali.[10]

Critiche

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La difficoltà e il costo della procedura di registrazione al MePA (imposta di bollo), la scarsa facilità d'utilizzo dell'interfaccia, nonché le tempistiche lunghe sono state ripetutamente fatte notare.[11][12][13][14][15][16][17][18] Le testimonianze mostrano che il sistema così com'è implementato finisce per rendere ancora più difficoltosa l'esistenza delle piccole e medie imprese e di fatto ne preclude l'accesso alle commesse della pubblica amministrazione.[11][12][13][14][15][16][17][18] L'efficacia del MePA come strumento di risparmio per la pubblica amministrazione è stata messa in dubbio.[11][12][19] Il 13 maggio 2015 il ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan ha risposto ad un'interrogazione parlamentare, con dati e argomenti a sostegno dei vantaggi in termini di tempi e di costi che le imprese, particolarmente piccole e medie, ottengono impiegando il sistema MePA invece delle procedure cartacee. Il ministro, con riferimento all'imposta di bollo comunque dovuta per tutti i contratti stipulati con la pubblica amministrazione, ha prospettato ulteriori analisi finalizzate ad eliminare l'imposta di bollo dai contratti stipulati tramite il MePA.[20] Ulteriori dettagliate testimonianze critiche sul MePA sono state raccolte negli anni successivi all'intervento di Pier Carlo Padoan.[14][15][16][17][18]

Riconoscimenti

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Riferimenti normativi

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Note

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  1. ^ http://www.dag.mef.gov.it/razionalizzazione_acquisti/ MEF - Programma di razionalizzazione degli acquisti
  2. ^ http://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0185.html
  3. ^ Dati di InfoCamere sulle imprese italiane, su infocamere.it. URL consultato il 22 Febbraio 2016.
  4. ^ A. Camanzi, Introduzione, in AREL (a cura di), Contratti pubblici, Roma, 2013, pp. 20-21. Nel 2010 il valore complessivo dei contratti pubblici ammontava a 130 miliardi di euro, gestita da 29.000 stazioni appaltanti. Su 1.500.000 contratti 1.200.000 aveva un importo inferiore a 40.000 euro. http://www.italiadecide.it/public/documenti/2015/11/09112015_Marcello_Clarich.pdf Archiviato il 24 aprile 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Dal 2012 ogni impresa deve possedere una propria firma digitale per le comunicazioni di legge e con le camere di commercio.
  6. ^ https://www.acquistinretepa.it/opencms/export/sites/acquistinrete/documenti/Modello_Funzionamento/Regole_Sistema_di_eProcurement_novembre_2014.pdf Regole del sistema di e-procurement.
  7. ^ Semplificazione introdotta dall'art. 11 comma 1 del DL 7 maggio 2012, n. 52 che ha modificato l'art. 11 comma 10–bis, lettera B) del Codice dei contratti.
  8. ^ Copia archiviata (PDF), su consip.it. URL consultato il 25 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015). Quaderno Consip. Piccole e medie imprese tra opportunità e sfide: Consip e altri aggregatori, nuovi canali di accesso alla domanda pubblica
  9. ^ Sportelli in Rete - acquistinretepa, su acquistinretepa.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  10. ^ Sportello M.E.P.A., su CLAAI Campania. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  11. ^ a b c Acquisti Pa online, ma poi bisogna stampare e bollare: “Tassa da 50 milioni”, in Il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2015. URL consultato il 18 luglio 2015.
  12. ^ a b c Very MePa, su unipd.it, Università degli Studi di Padova. URL consultato il 19 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  13. ^ a b Pubblica Amministrazione, così non si aiutano startup e microimprese, su economyup.it. URL consultato il 18 luglio 2015.
  14. ^ a b c Criticità del MEPA: il parere di un fornitore, su lentepubblica.it, 11 settembre 2015. URL consultato l'8 Agosto 2018.
  15. ^ a b c Mepa, troppi problemi: un esposto Anac per aiutare PA e imprese, su agendadigitale.eu, 30 luglio 2018. URL consultato l'8 Agosto 2018.
  16. ^ a b c Mercato elettronico della P.A., nel labirinto delle imposte di bollo, su consulenzacinieri.it, 30 luglio 2018. URL consultato il 18 giugno 2024.
  17. ^ a b c MePA per sempre, ovvero come complicarsi inutilmente la vita, su sanoma.it, 15 giugno 2022. URL consultato il 6 Luglio 2023.
  18. ^ a b c Acquisti in Rete PA: le criticità del nuovo MePA segnalate dai nostri lettori, su lentepubblica.it, 6 luglio 2022. URL consultato il 18 giugno 2024.
  19. ^ Cottarelli ha mai guardato negli elenchi Consip?, su linkiesta.it. URL consultato il 18 luglio 2015.
  20. ^ http://www.ipsoa.it/~/media/Quotidiano/2015/05/14/Contratti-MePA--verso-la-revisione-dell-imposta-di-bollo/5-05567%20pdf.pdf

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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