Michele De Lucchi (Ferrara, 8 novembre 1951) è un designer e architetto italiano.

Biografia

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Dopo la laurea in architettura a Firenze, diventa assistente al corso di Progettazione tenuto da Adolfo Natalini all'Università di Architettura della città toscana, entrando in contatto con il design radicale e fondando il gruppo Cavart, ispirato a quei principi. Gli anni successivi lo vedono a Milano, dove nel 1979 incontra Ettore Sottsass, che seguirà nel gruppo Memphis, e nel 1980 avvia un'attività autonoma. Negli stessi anni stringe rapporti con il Centrokappa e con Alchimia. È però il rapporto con Sottsass a introdurlo negli ambienti più importanti del design industriale italiano: nel decennio successivo collabora con Olivetti, per la quale progetta gli arredi a marchio Synthesis e poi diventa responsabile dell'ufficio design della casa madre, incarico che manterrà fino al 2002 e che lo porterà a firmare il progetto di numerosi computer e articoli per ufficio, un ambito nel quale nel corso degli anni presterà i propri progetti anche a Compaq, Philips, Siemens e Vitra[1][2].

La fine degli anni Ottanta è un momento importante per la carriera di De Lucchi: nel 1989 si aggiudica la progettazione delle filiali Deutsche Bank e viene insignito per la prima volta del Compasso d'oro. Il premio gli viene riconosciuto per la lampada Tolomeo, disegnata nel 1987 per Artemide. Un anno prima aveva lavorato per l'azienda di mobili Malobbia di Thiene nella progettazione di arredi per la casa. Negli anni successivi tornerà a occuparsi di design in Germania, ad esempio progettando gli interni delle biglietterie Deutsche Bahn; e per le banche, lavorando ad esempio per il Banco Portugues do Atlantico e per le Poste Italiane. Il suo ambito prevalente, però, resta il design di interni per ufficio: oltre che per Olivetti, De Lucchi lavora per Enel, Piaggio, Telecom Italia, Hera e, tornando al mondo delle banche, per Intesa Sanpaolo, che gli commissiona le carte di credito e l'allestimento della sede milanese delle Gallerie d'Italia in Piazza della Scala[3].

Nel frattempo, nel 1990, fonda Produzione Privata, un marchio dedicato alla produzione di oggetti senza committenza e successivamente si occupa di allestimenti di mostre - ad esempio alle Scuderie del Quirinale - e di ripensare spazi museali e biblioteche: si occupa del Palazzo delle Esposizioni di Roma, del restauro del Museo del Design alla Triennale di Milano, delle biblioteche di San Giorgio in Poggiale (Bologna) e Lodi e della Fondazione Cini di Venezia. Nel 2001 torna a vincere il Compasso d'oro: stavolta a valergli il premio è la stampante Artjet 10 di Olivetti, azienda che tuttavia l'anno successivo De Lucchi lascia. Nello stesso anno, il 2002 inizia a insegnare: prima allo IUAV di Venezia, dove nel 2004 diventa professore ordinario, e poi, dal 2008, al Politecnico di Milano. Dal 2005 inizia inoltre un'intensa attività in Georgia: prima curando la riqualificazione del quartiere Rykhe a Tbilisi, poi lavorando ai progetti del Ministero degli Affari Interni e il Ponte della Pace nella capitale georgiana e del Palazzo di Giustizia e dell'hotel Medea a Batumi. A seguito di tali lavori e per il contributo recato al paese caucasico viene insignito dal presidente Saakashvili della cittadinanza onoraria georgiana.[4] Nel 2009 torna a occuparsi di allestimenti museali, curando quello del Neues Museum di Berlino[5].

Nel 2015-2017 si occupa della ristrutturazione della ex stazione di servizio Agip di Piazzale Accursio, a Milano.[6][7]

Dopo aver progettato nel 2001 il primo contatore elettronico distribuito nel mercato italiano, nel 2016 è chiamato a progettare anche il successivo dispositivo, presentato alla triennale di Milano dello stesso anno, e gradualmente installato in 32 milioni di utenze su tutto il territorio.[8][9]

Dal dicembre 2017, De Lucchi è per dieci numeri direttore di Domus, inaugurando un ciclo che vede alla direzione della rivista dieci architetti italiani per un periodo di dieci anni.[10].

Nel 2022 ha curato l'allestimento della sede napoletana delle Gallerie d'Italia, ospitata all'interno del Palazzo del Banco di Napoli in via Toledo.[11]

Design industriale

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Michele De Lucchi è noto per molti oggetti di design industriale, i più famosi dei quali sono:

Premi

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1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2008

2009

2010

2011

2012

2015

2016

2017

Riconoscimenti

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Collezioni

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Note

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  1. ^ Biografia dell'architetto: Michele De Lucchi, su Floornature.com. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  2. ^ Michele De Lucchi biografia, su archimagazine.com. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  3. ^ Michele De Lucchi: la biografia -, in wisesociety.it. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  4. ^ Architetto ferrarese alla conquista della Georgia, su estense.com. URL consultato il 28 gennaio 2016.
  5. ^ Achille Castiglioni & Michele De Lucchi, su Poltrona Frau. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  6. ^ Chiara Scalco, Garage Italia, su Area, 9 novembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  7. ^ Pannelli scaricabili, su museo-fisogni.org.
  8. ^ Contatore Enel, su archive.amdl.it.
  9. ^ Enel battezza “Open meter”, il contatore 2.0, in Correire delle Comunicazioni, 27 giugno 2016.
  10. ^ Valentina Silvestrini, Il nuovo corso di Domus, con nuovo direttore e nuovo progetto editoriale, in Artribune, 11 dicembre 2017. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  11. ^ (EN) La nuova sede di Gallerie d’Italia progettata da Michele de Lucchi, su www.domusweb.it. URL consultato il 5 dicembre 2023.
  12. ^ Awards - aMDL Michele De Lucchi Studio. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  13. ^ (EN) michele de lucchi named A&W designer of the year at imm cologne, in designboom | architecture & design magazine, 11 febbraio 2015. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  14. ^ Il Centro di Arese vince agli award Mapic, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  15. ^ Progetto | Concorso Architettura in Legno, su concorsoarchitettura.it. URL consultato il 30 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2018).
  16. ^ note (PDF), su arketipomagazine.it.
  17. ^ (EN) Michele De Lucchi Online Shop | Buy Furniture/Lighting/Design at PAMONO, in pamono.eu. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  18. ^ Autore generale, Material Design > Premio “Federico Bernagozzi 2012” a Michele De Lucchi, su materialdesign.it. URL consultato il 30 gennaio 2018.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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