Mon cas | |
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Bulle Ogier in una scena del film | |
Titolo originale | Mon cas |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia, Portogallo |
Anno | 1986 |
Durata | 87 min |
Genere | drammatico |
Regia | Manoel de Oliveira, assistente alla regia Jaime Silva, Alexandre Gouzou, Xavier Beauvois |
Soggetto | Manoel de Oliveira, tratto da Il mio caso di José Régio con estratti da Per finire ancora e altri fallimenti di Samuel Beckett e dal Libro di Giobbe dell'Antico Testamento |
Sceneggiatura | Manoel de Oliveira, dialoghi di Júlia Buísel, traduzione del testo portoghese di Jacques Parsi |
Produttore | Paulo Branco |
Produttore esecutivo | Paulo de Sousa |
Casa di produzione | Les Films du Passage, S.E.P.T., Filmargem in associazione con la Maison de la Culture du Havre, con il sostegno del Centre National de la Cinématographie, dell'Instituto Português de Cinema, dalla Radiotelevisão Portuguesa e della Fundação Calouste Gulbenkian |
Montaggio | Manoel de Oliveira, Rodolfo Wedeles, Véronique Ilie |
Musiche | João Pais dirette da Armando Vidal |
Scenografia | Maria José Branco, Luís Monteiro, coreografia di Françoise Robillon |
Interpreti e personaggi | |
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Mon cas è un film del 1986 diretto da Manoel de Oliveira.
Il film è stato girato negli studi cinematografici di Le Havre.
Approfittando di un momento di distrazione da parte dell'inserviente del teatro, uno sconosciuto irrompe sul palcoscenico poco prima dell'inizio di una rappresentazione, per raccontare al pubblico il suo caso che ritiene di grande importanza.
L'inserviente cerca di fermarlo perché a breve l'attrice principale dovrebbe cominciare il suo monologo. Lo prega di abbandonare il palcoscenico e di non metterlo in difficoltà. Illustra la sua situazione difficile, con una moglie malata e una prole numerosa.
L'attrice entra in scena. È presa dal dubbio perché non sa se scegliere l'amante più attraente o l'amante più facoltoso. Il suo monologo futile è interrotto dallo sconosciuto che vuole parlare del suo caso molto più serio, ma l'attrice è determinata a continuare, perché si è dovuta preparare a lungo per recitare questa parte.
Sale sul palco l'autore e racconta anche il suo caso. Si lamenta perché è stato costretto a tagliare e a stravolgere buona parte dell'opera e ora si accorge che il risultato manca decisamente di spessore.
Sopraggiunge uno spettatore che, dal suo punto di vista, dopo una giornata di duro lavoro e dopo aver pagato il biglietto, pretende di godersi uno spettacolo che lo possa soddisfare.
È evidente come tutti i personaggi sono mossi dal loro egoismo personale, hanno a cuore solo i loro problemi e i loro interessi, e sono desiderosi di imporsi anche travalicando quelli del loro prossimo.