Novelle per un anno
Luigi Pirandello nel 1932
AutoreLuigi Pirandello
1ª ed. originale1922
Genereraccolta di racconti
Lingua originaleitaliano

Le Novelle per un anno sono una raccolta di racconti (246) scritti da Luigi Pirandello tra il 1884 e il 1936.

«Novelle per un anno è, insieme ai racconti di Giovanni Verga e di Federigo Tozzi, uno dei risultati più alti della narrativa italiana dopo l'Unità. Di più: insieme al Decameron di Giovanni Boccaccio, a cui per certi versi si ispira (nel tema temporale e nell'intento di rappresentare realisticamente la commedia umana), è indubbiamente uno dei capolavori della novellistica italiana di tutti i tempi.»

La prima e l'ultima novella

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La produzione novellistica accompagna tutta la vita dell'autore, dalla sua adolescenza sino alla fine della sua vita, ed è più intensa nei primi quindici anni del Novecento:

Le prime raccolte fino al 1922

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Pirandello pubblica le sue novelle su svariate testate giornalistiche o riviste e le raccoglie in 13 libretti fino al 1922[2]:

Un ciclo unico

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Nel 1922 Pirandello decide di progettare un ciclo unico che raccolga le novelle in 24 libri di 15 novelle ciascuno, con l'editore fiorentino Bemporad disposto a varare un piano editoriale per riorganizzare l'intero corpus della sua produzione novellistica. Col titolo unificante di Novelle per un anno, Pirandello si propone una novella al giorno, “... per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni nessuna abbia tratto la sua qualità”[3], inserendosi nel solco programmatico del Decameron e de Le mille e una notte, in cui un numero fisso di novelle viene raccontato in un preciso tempo, quasi come un rituale magico ed affabulatorio.[4]

I primi 15 volumi

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Da quell'anno, il 1922, sino al 1937, l'anno successivo alla sua morte, escono allora ben quindici volumi di novelle, subentrando anche la casa editrice milanese Mondadori nella pubblicazione degli ultimi due libri, ma il ciclo rimane comunque incompiuto per la morte dell'autore.

Pirandello negli anni Trenta
I, Scialle nero, Firenze, Bemporad, 1922.
II, La vita nuda, Firenze, Bemporad, 1922.
III, La rallegrata, Firenze, Bemporad, 1922.
IV, L'uomo solo, Firenze, Bemporad, 1922.
V, La mosca, Firenze, Bemporad, 1923.
VI, In silenzio, Firenze, Bemporad, 1923.
VII, Tutt' e tre, Firenze, Bemporad, 1924.
VIII, Dal naso al cielo, Firenze, Bemporad, 1925.
IX, Donna Mimma, Firenze, Bemporad, 1925.
X, Il vecchio Dio, Firenze, Bemporad, 1926.
XI, La giara, Firenze, Bemporad, 1927.
XII, Il viaggio, Firenze, Bemporad, 1928.
XIII, Candelora, Firenze, Bemporad, 1928.
XIV, Berecche e la guerra, Milano, Mondadori, 1934.
XV, Una giornata, Milano, Mondadori, 1937.

Appendice

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Restano fuori le 26 novelle incluse poi dai curatori nelle successive raccolte come Appendice.

Struttura della raccolta

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I quindici tomi usciti in questo periodo, tuttavia, non sono una semplice ristampa delle raccolte pubblicate in precedenza: Pirandello, da buon umorista, si è divertito a rimescolare le carte, a smembrare i libri vecchi e a confonderli, a cambiare i titoli, a togliere alcune novelle dalle raccolte e ad inserirne altre mai pubblicate se non sui quotidiani. La poetica pirandelliana vuole che l'autenticità e la verità esistano solo nel caos multiforme del flusso della vita, l'unico stadio in cui possono esistere la libertà e la realtà, ecco che dunque si assiste ad una volontaria scomposizione nella disposizione dei racconti, fatta di novelle giustapposte, senza una cornice, senza un filo logico che le unisca.[5]

Dalla novella al teatro

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Occorre tener presente, poi, che, come già in Giovanni Verga, molte delle novelle sono state trasposte in opere teatrali, con i dovuti adattamenti da parte dell'autore, soprattutto tramite le didascalie e i ritocchi delle circostanze. È il caso di drammi molto famosi, quali:

Caratteri letterari e stile

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Ambientazione spaziale

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Pirandello nel 1930

Tematiche e personaggi

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Ultime novelle

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L'ultima serie di novelle, quella a cui Pirandello lavora, dopo la lunga pausa per le occupazioni teatrali, tra il 1931 e la sua morte, rivela una diversità d'impianto e di tono, che ha indotto i critici a parlare di una fase surrealista e metafisica della produzione. Si osserva una drastica riduzione del dialogo e delle parti riflessive ed argomentative in favore del monologo, i racconti volgono verso una dimensione simbolica, onirica, che traduce il viaggio, spesso allucinato, del protagonista nella propria interiorità o nella propria interpretazione degli eventi quotidiani, con una percezione turbata della realtà, dettata dallo stupore di chi la distingue a fatica dal sogno.

Elenco alfabetico delle novelle

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Note

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  1. ^ Cesare Segre-Clelia Martignoni, Testi nella storia, vol.4, Il Novecento, Bruno Mondadori, Milano 1992, p.304.
  2. ^ Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria, Dal testo alla storia, dalla storia al testo, Vol. F, Il Decadentismo, Paravia, Torino 1994, pp. 379-381.
  3. ^ Luigi Pirandello, Avvertenza, in Scialle nero, 1922 (Primo libro della raccolta)
  4. ^ E. Raimondi, Tempi e immagini della letteratura, vol. 5 Naturalismo, Simbolismo e primo Novecento, Paravia Bruno Mondadori, Milano 2004, pp.695-706.
  5. ^ Nino Borsellino, Ritratto e immagini di Pirandello, Laterza, Roma-Bari, 2000.
  6. ^ Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria, Dal testo alla storia, dalla storia al testo, Vol. F, Il Decadentismo, Paravia, Torino 1994, p.380
  7. ^ Luigi Pirandello, Il pipistrello, in La lettura, XX, n. 1, 1º gennaio 1920. URL consultato il 20 giugno 2022.

Edizioni

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Bibliografia

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Saggi

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Letterature scolastiche

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Collegamenti esterni

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