Perdido Street Station
AutoreChina Miéville
1ª ed. originale2000
1ª ed. italiana2003
Genereromanzo
Sottogeneresteamfantasy, horror
Lingua originaleinglese
AmbientazioneBas-Lag
SerieTrilogia del Bas-Lag
Seguito daLa città delle navi

Perdido Street Station è un romanzo fantastico del 2000 dello scrittore britannico China Miéville, il secondo da lui scritto e il primo ambientato nel Bas-Lag, un mondo immaginario caratterizzato dalla presenza combinata della magia (qui chiamata "taumaturgia") e di una tecnologia di tipo steampunk. Si tratta di un'opera weird fiction che mischia fantasy, fantascienza e horror, anche se è maggiormente ascrivibile al fantasy.

In un'intervista, Miéville ha descritto il romanzo come "un mondo fantasy con un livello tecnologico dell'era vittoriana. Piuttosto che un mondo feudale, è un mondo capitalista proto-industriale con una sorta di stato di polizia piuttosto infame"[1]

Il romanzo ottenne la candidatura per i premi Nebula e Hugo del 2002[2][3], e vinse il Premio August Derleth della British Fantasy Society nel 2000[4], il Premio Arthur C. Clarke nel 2001[5], il Premio Ignotus Award nel 2002[6] e il Kurd Laßwitz Award nel 2003[7]. Inoltre, gli è stato assegnato l'Amazon.com Editors' Choice Award per la fantasy nel 2001[8].

In Italia è stato pubblicato nel 2003 dalla Fanucci Editore all'interno della collana Immaginario Solaria (n.8), con la traduzione di Elisa Villa[9][10]

Trama

Isaac Dan der Grimnebulin è un eccentrico scienziato che vive nella città di New Crobuzon intrattenendo una relazione clandestina con la khepri (una specie di donne-coleottero) Lin. Mentre a Lin, una scultrice, viene chiesto di creare un ritratto del boss della malavita Mister Motley, ad Isaac si prospetta un'opportunità irripetibile: viene contattato dal garuda Yagharek, una specie di uomo-uccello, che gli chiede di restituirgli le ali, che gli sono state amputate dalla sua tribù come punizione per un crimine che, secondo le sue parole, non ha equivalenti umani. Isaac è stimolato dalla sfida apparentemente impossibile, e inizia a radunare nel suo laboratorio tutti gli esseri capaci di volare che riesce a rintracciare, con l'intenzione di studiarli. Tra questi riceve anche una misteriosa larva multicolore trafugata in modo illegale. Dopo vari inutili tentativi di alimentare lo strano bruco, Isaac scopre che esso si ciba unicamente di una particolare droga allucinogena, la merdasogni, e quando riesce a procurargliela, la creatura inizia a trasformarsi in un pericolosissimo e mostruoso insetto-farfalla che si ciba dei sogni degli esseri senzienti, lasciandoli in uno stato di apatia catatonica. In seguito scoprirà che la droga allucinogena di cui si era cibata la larva è in effetti prodotta dagli adulti di questa pericolosa specie, e che il misterioso Mr. Motley ne possiede altri quattro esemplari. Quando anche le altre larve completano la metamorfosi, l'intera città viene terrorizzata dalle pericolose creature, finché lo stesso Isaac troverà un modo per fermarle.

Personaggi

Note

  1. ^ Richard Marshall, The Road to Perdido: An Interview with China Miéville, in 3:AM Magazine, febbraio 2003. URL consultato il 20 aprile 2008.
  2. ^ Science Fiction and Fantasy Writers of America, 2002 SFWA Final Nebula Awards Ballot. URL consultato il 20 aprile 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
  3. ^ World Science Fiction Society, The 2002 Hugo Award & Campbell Award Winners. URL consultato il 20 aprile 2008.
  4. ^ 2000 Award Winners & Nominees, su Worlds Without End. URL consultato il 26 luglio 2009.
  5. ^ 2001 Award Winners & Nominees, su Worlds Without End. URL consultato il 26 luglio 2009.
  6. ^ Asociación Española de Fantasía, Ciencia Ficción y Terror, (List of Premio Ignotus award winners, in Spanish). URL consultato il 20 aprile 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
  7. ^ The Locus Index to SF Awards: Kurd Lasswitz Preis Winners by Year. URL consultato il 20 aprile 2008 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2008).
  8. ^ Amazon.com, 2001 Editors' Choice: Fantasy. URL consultato il 20 aprile 2008.
  9. ^ China Miéville, Perdido Street Station, traduzione di Elisa Villa, Immaginario Solaria, Roma, Fanucci, 2000, ISBN 978-88-347-0940-5.
  10. ^ Bibliografia italiana di China Miéville, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. URL consultato il 23 novembre 2009. (aggiornato fino al gennaio 2010)

Voci correlate