Con il termine comune di peronospora in agricoltura si indica genericamente una malattia delle piante causata da cromisti appartenenti non solo al genere Peronospora, ma anche ad altri generi, sia della famiglia Peronosporacee che della famiglia Piziacee. La malattia rientra in generale nella categoria delle malattie trofiche in quanto causata da organismi parassiti che sottraggono risorse trofiche alla pianta ospite per mezzo di rapporti anatomici e fisiologici abbastanza stretti. Si manifesta, in generale, con depigmentazioni a carico dei tessuti verdi, a cui seguono in genere necrosi più o meno estese. A carico dei frutti si instaurano processi degenerativi che si manifestano con necrosi o marciumi. L'esito degli attacchi di peronospora è spesso letale, soprattutto quando interessa le piante erbacee.
Fra gli agenti eziologici delle peronospore a carico di piante di interesse agrario, si ricordano i seguenti.
Oltre a Peronospora, i generi più importanti di questa famiglia sono: Bremia, Plasmopara e Pseudoperonospora. Di seguito si elencano le specie più importanti.
Tra i prodotti anticrittogamici, quello più utilizzato per prevenire questo patogeno è sicuramente il rame, che viene usato in diverse formulazioni (come, ad esempio, la poltiglia bordolese, il verderame e il solfato di rame tribasico). Inoltre il bicarbonato di sodio per le sue proprietà basiche, se unito ad altri fungicidi rende la superficie foliare inadatta alla comparsa di funghi e muffe.
Una prevenzione più naturale, da preferire nel caso di un'agricoltura strettamente biologica, è data dai macerati come quello di ortica o di aglio.[1]
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 36062 · LCCN (EN) sh85039235 · GND (DE) 4314783-5 · J9U (EN, HE) 987007560194305171 · NDL (EN, JA) 00569648 |
---|