Piero Muscolino

Piero Muscolino (Roma, 9 giugno 1938Roma, 6 settembre 2013) è stato un ingegnere, saggista e storico italiano.

Dirigente delle Ferrovie dello Stato, ricercatore universitario e divulgatore, ha diretto la realizzazione del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa.

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Studi

[modifica | modifica wikitesto]

Conseguita la maturità presso il liceo classico "Goffredo Mameli", nel 1963 si laureò presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" in ingegneria dei trasporti e nel 1965 si specializzò presso la Scuola di formazione postuniversitaria per ingegneri ferroviari dello stesso Ateneo[1], Scuola cofinanziata dalle Ferrovie dello Stato che se ne servivano per individuare i loro futuri quadri e dirigenti[2]

Attività professionali

[modifica | modifica wikitesto]

Attività nelle Ferrovie dello Stato

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1965 fu assunto dalle Ferrovie dello Stato e assegnato al Servizio Movimento[3][1], inizialmente nel Compartimento di Roma, dove tra l'altro seguì le corse di prova delle locomotive FS E.444 sulla Roma-Napoli. Due anni dopo fu trasferito al Compartimento di Torino quale responsabile dei Reparti Movimento di Chivasso e di Novara[1].

Chiamato a Roma nel 1970 e assegnato alla Direzione generale delle FS[1][4](in concomitanza con la sua nomina ad assistente volontario del Professor Vincenzo Leuzzi[5] dell'Istituto dei Trasporti della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"), vi percorse tutta la carriera fino a diventare, nel 1977, direttore della Divisione studi impianti del Servizio Movimento[1]. Poi fu componente della Segreteria tecnica della Presidenza dell'Ente FS e direttore del Settore Attività museali e cultura storica ferroviaria della Funzione Qualità delle FS. In quest'ultima veste condusse al completamento i lavori per la costituzione del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa[1].

Con la qualifica di dirigente generale FS, era in quiescenza dal 2000[1].

Attività nell'UIC e in altre società

[modifica | modifica wikitesto]

Ha partecipato all'attività di varie commissioni e gruppi di studio nelle FS, nell'UIC (progetto del traforo e linea dello Spluga Milano-Monaco di Baviera[1][6]), e ha collaborato con società e aziende pubbliche o a partecipazione pubblica (ATAC, Acotral, Metroroma, Intermetro)[1].

Attività scientifica

[modifica | modifica wikitesto]

Ha relazionato in seminari scientifici in varie sedi universitarie (Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Palermo), aziendali e industriali[1].

È stato docente di storia dei trasporti alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM ed ha tenuto seminari specializzati presso il Politecnico di Milano[1].

Era socio del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, in cui ricoprì anche incarichi dirigenziali, e collaborò alle sue riviste Ingegneria ferroviaria e La tecnica professionale[1].

Per le sue originali idee e formulazioni tecnico-scientifiche (teoria degli itinerari alternativi[7] e studi sull'esercizio economico delle linee a scarso traffico, i "rami secchi") e per l'attività pubblicistica ha ricevuto vari riconoscimenti ufficiali[1].

Attività di ricerca storiografica e di divulgazione

[modifica | modifica wikitesto]

Studioso di storia dei trasporti[8], ha pubblicato su riviste specializzate numerosi articoli riguardanti il settore ferrotramviario, e una trentina di libri anche in collaborazione con altri Autori come Francesco Ogliari e Vittorio Formigari[1].

È stato presidente della Federazione italiana modellisti ferroviari e amici della ferrovia.

Negli ultimi anni della sua vita ha collaborato con la Fondazione Ferrovia-Museo della stazione di Colonna[9] e con il Museo del Treno dell'Associazione Culturale Amatori Ferrovie in Montesilvano (Pescara).

Vita privata

[modifica | modifica wikitesto]

"Persona di squisita umanità e umile testimone di una fede cristiana incrollabile"[1], fu sposato con Carmela (Elina) Timarco, docente di lingue moderne nella scuola media superiore, scomparsa prematuramente per una grave malattia. Dal matrimonio nacquero tre figlie, Silvia, Dora e Beatrice[1].

Onorificenze

[modifica | modifica wikitesto]

Opere principali

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Ricordo, p. 985.
  2. ^ I manuali di Lucio Mayer, Impianti ferroviari. Tecnica ed esercizio, Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 1970 e di Giuseppe Vicuna, Organizzazione e tecnica ferroviaria, Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 1970, diffusi anche nella didattica universitaria e spesso ristampati e aggiornati, sono la rielaborazione di alcuni cicli di lezioni tenute nella Scuola.
  3. ^ Piero Muscolino, L'Ingegnere del Movimento. Conferenza tenuta l'11 aprile 1980 presso la sede del CIFI di Roma, in Ingegneria Ferroviaria, 35 (1980), n. 12, pp. 964-966.
  4. ^ Andrea Giuntini, Claudio Pavese, 2004
  5. ^ HG News Archiviato il 29 aprile 2014 in Internet Archive.
  6. ^ Piero Muscolino, L'asse ferroviario dello Spluga, in Italmodel Ferrovie, 29 [1979], n. 225, pp. 6-11.
  7. ^ Piero Muscolino, Potenziamenti in sede o itinerari alternativi?, in Ingegneria Ferroviaria, 33 (1978), n. 6, pp. 610-617
  8. ^ Piero Muscolino, Per una storia della tecnica ferroviaria, in Linea diretta, 3 (1999), n. 9, pp. 12-39.
  9. ^ La ferrovia museo della stazione di Colonna

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN38114865 · ISNI (EN0000 0000 5958 6289 · SBN CFIV033134 · LCCN (ENn82084875 · GND (DE133715051 · BNF (FRcb146409916 (data)