Colate basaltiche (grigiastre) alternate a livelli piroclastici alterati (rossastri) attribuiti al Quaternario. Cala Gonone - Dorgali (NU), Italia

Il termine piroclasto identifica ogni tipo di clasto o granulo prodotto dalla frammentazione di rocce o di lava non consolidata durante l'eruzione di un vulcano. In senso ampio il termine può essere applicato ai frammenti costituenti i depositi per caduta gravitativa, per flusso piroclastico e per onda basale (surge), come pure i lahar, le brecce di intrusione (ad es. nelle kimberliti) e di estrusione (ad es. alla base di duomi di lava) e i diatremi. L'accumulo di qualunque origine dei piroclasti sciolti o non consolidati prende il nome generico di tefra. Se invece l'accumulo è consolidato si definisce roccia piroclastica. I termini piroclastite e deposito piroclastico comprendono sia gli accumuli consolidati che quelli non consolidati.

Etimologia

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La parola "piroclasto" deriva dal greco, pyr (fuoco) e klastó[s], (spezzato), cioè spezzato dal fuoco.

Caratteristiche dei piroclasti

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I piroclasti possono essere singoli cristalli o frammenti di cristalli, di vetro o di roccia. La loro forma non deve essere alterata da processi di rideposizione successiva. Se i piroclasti sono stati alterati, allora prendono il nome di piroclasti rielaborati o epiclasti se la loro origine piroclastica è incerta. I piroclasti vengono ulteriormente distinti sulla base delle loro dimensioni:

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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