Policlinico Militare "Celio" | |
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L'ingresso principale in Piazza Celimontana | |
Stato | Italia |
Località | Roma |
Indirizzo | Piazza Celimontana, 50 - 00184 Roma |
Fondazione | 1891 |
Dir. generale | Brig. Gen. Carlo Catalano |
Dir. sanitario | Brig. gen. Roberto Rossetti |
Sito web | Sito web |
Mappa di localizzazione | |
Il Policlinico Militare del Celio "S.Ten. MOVM Attilio Friggeri", è un ospedale militare, a connotazione interforze, con sede a Roma, del Corpo sanitario dell'Esercito Italiano. Dal 2006 dipende direttamente dal Comando logistico dell'Esercito.
È intitolato alla medaglia d'oro al valor militare (MOVM) Attilio Friggeri, ufficiale medico morto in combattimento, in Slovenia, durante la seconda guerra mondiale. Si trova all'interno del comprensorio militare “Villa Fonseca”, sito in via Santo Stefano Rotondo, al Celio, sede anche dell'Ispettorato generale della sanità militare.
Il primo nucleo dell’Ospedale militare a Roma fu aperto nella prima metà del 1873 adattando il convento annesso alla chiesa di Sant'Antonio Abate sull’Esquilino, vicino alla Basilica di S.Maria Maggiore.
Il complesso ospedaliero odierno fu costruito nel rione Celio dal 1885, su progetto di Salvatore Bianchi e del colonnello del Genio Luigi Durand de la Penne, al centro di una vasta zona espropriata dal demanio militare sull'area precedentemente occupata dalla villa Casali[1], in prossimità del sito medioevale di Santo Stefano Rotondo, che aveva anch'esso un ospedale annesso al monastero. Durante gli scavi per la costruzione furono ritrovate un gruppo di ricche dimore romane, tra le quali quella dei Simmachi[2][3], e i resti della Basilica Ilariana[4]. I padiglioni dell'ospedale furono ultimati il 20 maggio 1891. Primo direttore fu il Ten.Col.med. Ettore Ricciardi.
L'"Ospedale militare principale" di Roma ha operato in tutti i principali teatri di guerra cui ha preso parte l'Italia, dalla guerra di Libia, alla prima e alla seconda guerra mondiale. Nel 1952 l’Ospedale Militare venne intitolato ad “Attilio Friggeri” MOVM[5].
Dal 1982 interviene anche nelle missioni militari italiane all'estero, prestando assistenza in molti teatri operativi cui partecipano militari italiani. Dalla fine degli anni '80 ha assunto la denominazione di "Policlinico militare" di Roma.
Nel 2006 passa alle dipendenze dirette del Comando logistico dell'Esercito.
Il 21 aprile 2013, in occasione delle celebrazioni del 2.766° Natale di Roma, è stata conferita al Policlinico Militare “Celio” la cittadinanza onoraria di Roma[6].
Assicura la gestione delle emergenze/urgenze medico-chirurgiche, a prevalente connotazione poli-traumatologica. Il ricovero o le visite specialistiche presso il policlinico sono riservate di norma alle forze armate italiane e ai parenti dei militari aventi diritto al Servizio sanitario militare, ma anche a quelli del SSN, previa autorizzazione della Direzione del policlinico militare.
Al policlinico vengono ricoverati anche i militari italiani feriti in missioni all'estero. All'estero attualmente assicura supporto logistico sanitario in Afghanistan, Libano e Kosovo[7]. Fornisce infine anche consulenza tecnica medico-legale alla pubblica amministrazione.
È suddiviso in 13 dipartimenti, una Direzione, Amministrazione, Farmacia, Servizio Day Hospital e un Nucleo Carabinieri Celio[8]. Il direttore dal novembre 2021 è il brigadier generale med. Carlo Catalano.
Presso questa struttura vengono inviati gli Ufficiali medici, Ufficiali farmacisti, e Marescialli Infermieri dell'Esercito italiano, dell'Arma dei Carabinieri, della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare. Circa un decimo degli allievi ufficiali dell'Esercito Italiano dell'Accademia di Modena che conseguono la laurea in medicina all'Università di Modena vengono, al termine dell'iter formativo, assegnati al Policlinico Militare.
Inoltre il Servizio chimico farmaceutico è in capo alla Farmacia del Policlinico.