Il portico di Ottavio (in latino Porticus Octavia) era un portico di Roma antica edificato da Gneo Ottavio nel 168 a.C. per commemorare una vittoria navale su Perseo di Macedonia[1].
Il portico di Ottavio sorgeva tra il teatro di Pompeo e il circo Flaminio, nella IX regione augustea. Plinio lo descrive come portico doppio con capitelli corinzi in bronzo, motivo per cui era anche chiamato Porticus Corinthia[2]. Questo caso potrebbe rappresentare il primo utilizzo di questo ordine architettonico a Roma.
Velleio Patercolo lo definì multo amoenissima ("di gran lunga il più ameno") fra i portici[3], ma di esso non sembra siano rimaste tracce[4]. Si ipotizza anche che i ruderi del portico possono essere identificati con quelli presenti in Via S. Nicola ai Cesarini e rappresentati nella pianta marmorea severiana (frammento 140)[5].
Nel 33 a.C., Ottaviano recuperò le insegne militari romane perse da Gabinio nel conflitto con gli Illiri e le espose nel portico di Ottavio, che ristrutturò per commemorare la conquista della Dalmazia[6].
Planimetria del Campo Marzio meridionale |
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