In seguito al processo di Norimberga del 1945 le neo-costituite Nazioni Unite si interrogano sulla necessità di confermare i principi di diritto penale internazionale emersi dai dibattimenti e dalle sentenze, conferendo al processo un significato diverso da un mero provvedimento imposto dai vincitori sui vinti. L'11 dicembre del 1946 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite emette la Risoluzione 95/I a "Conferma dei principi di diritto internazionale riconosciuti dallo Statuto e dalla sentenza del Tribunale di Norimberga" in cui si riconosce la necessità che la comunità internazionale provveda ad un'opera di codificazione.
La parte dispositiva è scarna, si limita a confermare principi emersi dall'attività giudiziaria ad hoc, ispirata ad una schietta teoria dichiarativa secondo la quale lo Statuto e le sentenze di Norimberga non aveva creato, bensì meramente riconosciuto principi preesistenti a livello consuetudinario. Inoltre la Risoluzione formula un invito alla Commissione del diritto internazionale, organo sussidiario dell'Assemblea generale affinché produca un documento in cui raccolga i principi emersi, per giungere infine ad un atto vincolato di natura pattizia per la comunità internazionale.
La Commissione accoglie l'invito e il 29 luglio 1950 emana un rapporto intitolato Principi di diritto internazionale riconosciuti dallo Statuto e dalla sentenza del Tribunale di Norimberga, in cui espone sette principi fondamentali: