Procura europea | |
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European Public Prosecutor's Office | |
Abbreviazione | EPPO |
Tipo | Pubblico ministero |
Fondazione | 2017 (avvio cooperazione rafforzata) |
Fondatore | Unione europea |
Scopo | indagare e perseguire frodi contro il bilancio dell'UE e altri reati contro gli interessi finanziari dell'UE |
Sede centrale | Lussemburgo |
Indirizzo | 11 Avenue John F. Kennedy |
Procuratore capo | Laura Codruța Kövesi |
Sito web | |
La Procura europea (EPPO) è un'istituzione indipendente dell'Unione europea, operativa dal 1º giugno 2021,[1] secondo le disposizioni del Trattato di Lisbona e come cooperazione rafforzata[2] tra 23 dei 27 membri dell'UE. Ha sede in Lussemburgo[3], accanto alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti europea.[4]
Il ruolo della Procura europea è quello di indagare e perseguire frodi contro il bilancio dell'UE e altri reati contro gli interessi finanziari dell'UE, comprese frodi riguardanti fondi UE superiori a 10.000 euro e casi di frode sull'IVA transfrontaliera che comportano danni superiori a 10 milioni di euro. In precedenza solo le autorità nazionali potevano indagare e perseguire questi crimini, e non potevano agire oltre i loro confini. Allo stesso modo, l'OLAF, l'Eurojust e l'Europol non avevano la capacità di agire. Un anno dopo la sua fondazione la Commissione presieduta da Jean-Claude Juncker inizia a lavorare per ampliare le competenze della procura in modo che possa indagare anche sui reati di terrorismo.[5]
L'organismo è destinato a essere decentralizzato, basato su procuratori delegati europei situati in ciascuno Stato membro. L'ufficio centrale avrà un procuratore capo europeo supportato da 22 procuratori europei, più personale tecnico e investigativo. La procura europea può richiedere l'arresto di un sospetto, ma questo deve essere confermato dall'autorità nazionale competente.[6][7]
La Commissione europea ha proposto un regolamento sull'istituzione della Procura europea il 17 luglio 2013, sulla base del mandato presente nel trattato di Lisbona per istituire tale ufficio.[8][9] Tuttavia, il 7 febbraio 2017 il Consiglio dell'Unione europea ha concluso che non vi era consenso tra gli Stati membri sulla proposta di regolamento.[10]
Di conseguenza, il 14 febbraio 2017, 17 Stati membri dell'UE (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna) hanno chiesto di ridiscutere la proposta al Consiglio europeo per una adozione.[11]
Dopo il mancato accordo raggiunto dal Consiglio europeo il 9 marzo 2017,[12] 16 Stati membri (i precedenti 17 meno l'Austria, l'Estonia e la Lettonia, oltre a Cipro e Portogallo) hanno comunicato al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione il 3 aprile 2017 che avrebbero proceduto con l'istituzione della Procura europea mediante l'uso di una cooperazione rafforzata.[13] Questo sulla base all'articolo 86 del TFUE, che consente una procedura di cooperazione rafforzata semplificata che non richiede l'autorizzazione del Consiglio a procedere.
Gli Stati membri partecipanti hanno concordato il testo legislativo per istituire la procura europea l'8 giugno.[14] A questo punto, la Lettonia e l'Estonia hanno deciso di partecipare alla procedura di cooperazione rafforzata. La proposta è stata approvata dal Parlamento europeo il 5 ottobre 2017[15] e il 12 ottobre 2017 il regolamento è stato approvato definitivamente dai 20 Stati partecipanti, che erano cresciuti fino ad includere Austria e Italia.[16]
23 stati membri dell'UE partecipano alla cooperazione rafforzata.[17] Il regolamento originale è stato concordato da 20 stati membri. Altri membri dell'UE, ad eccezione della Danimarca che ha optato per l'esclusione dalla cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale, possono aderire successivamente.
I Paesi Bassi hanno ufficialmente chiesto di aderire all'EPPO il 14 maggio 2018.[18][19] La loro partecipazione è stata approvata dalla Commissione il 1 ° agosto 2018.[20][21] Malta ha chiesto di aderire il 14 giugno 2018,[22] e la sua partecipazione è stata approvata il 7 agosto 2018.[23][24]
La Procura europea è stata inserita nell'articolo 86 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea dal trattato di Lisbona.[25][26] L'articolo afferma quanto segue:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 40149294332380521971 · LCCN (EN) nb2022002643 · GND (DE) 1052669719 |
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