La provincia Siracusana fu un territorio storico della Sicilia. Venne istituita durante l'epoca repubblicana di Roma e cessò di esistere solamente nel tardo medioevo.
Prima della conquista di Siracusa, Roma aveva stabilito la sua sede principale giuridico-amministrativa presso Lilibeo, nella Sicilia occidentale, e aveva istituito la provincia Lilibetana. In quel sito risiedeva il questore romano. Quando però Roma s'impadronì dell'ex-regno ieroniano, stabilì la provincia Siracusana.[3][4]
Poiché ogni provincia romana doveva avere un unico alto magistrato, ovvero il praetor, fu stabilito che per amministrare la Sicilia questi venisse ubicato nella nuova provincia Siracusana. Ma fatto singolare e non usuale nei domini romani, venne altresì stabilito che si nominassero due questori; uno con sede nella Lilibetana e l'altro nella Siracusana.[3]
L'ingresso di Roma in Sicilia portò ad una tripartizione geo-politica dell'isola. In un primo momento, quando i romani intervennero nelle guerre greco-puniche, il regno di Ierone II aveva i suoi confini stabiliti a nord dal fiume Simeto e a sud-ovest dal fiume Salso; i cartaginesi possedevano la parte settentrionale di Agrigento, fino al fiume Imera; mentre i romani avevano già conquistato la rimanente, e maggiore, parte dell'isola. L'assetto cambiò definitivamente con la conquista di Siracusa e la formazione delle due province, le quali divisero giuridicamente l'isola in due. I confini erano stabiliti dal fiume Salso.