Reale ordine di San Ferdinando e del merito | |
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Regno di Napoli e Sicilia, Regno delle Due Sicilie | |
Tipologia | Ordine dinastico |
Motto | FIDEI ET MERITO |
Status | concesso solo privatamente |
Capo | in disputa tra Carlo di Borbone-Due Sicilie e Pietro di Borbone Due Sicilie |
Istituzione | Napoli, 1º aprile 1800 |
Primo capo | Ferdinando IV di Napoli |
Cessazione | Napoli |
Ultimo capo | Francesco II delle Due Sicilie |
Gradi | Cavaliere di Gran Croce Commendatore Cavaliere |
Precedenza | |
Ordine più alto | Ordine costantiniano di San Giorgio |
Ordine più basso | Ordine reale delle Due Sicilie, sostituito poi dal Reale e militare ordine di San Giorgio della Riunione |
Nastro dell'ordine | |
Il Reale ordine di San Ferdinando e del merito fu un ordine cavalleresco del Regno di Napoli prima, poi del Regno delle Due Sicilie.
Esso venne fondato il 1º aprile del 1800 dal re Ferdinando IV, tornato a Napoli dopo l'esilio dovuto all'occupazione napoleonica. Attraverso questa istituzione, che pose sotto il patronato di san Ferdinando, suo patrono, antenato e patrono del Regno, egli decise di ricompensare coloro che avevano dato prova di devozione e gli erano rimasti fedeli durante il non facile periodo appena trascorso che lo aveva visto costretto a rifugiarsi in Sicilia, nonché forniva la possibilità al monarca di premiare anche personalità di fede non Cattolica, altrimenti non premiabili per le prerogative di Cattolicità espresse negli Statuti degli Ordini in quel momento contemporanei nel Regno (l'Ordine di San Gennaro e l'Ordine Costantiniano).
Originariamente, l'ordine era diviso nelle due classi di "gran croce" e di "commendatore", alle quali venne in seguito aggiunta anche quella di "cavaliere". I cavalieri di gran croce, godevano del titolo di eccellenza ed avevano il diritto di tenere il capo coperto in presenza del re (retaggio spagnolo concesso anche ai grandi di Spagna di I classe), e non potevano essere più di ventiquattro, le cui nomine spettavano esclusivamente al gran maestro.
Meriti speciali erano riservati a quei generali valorosi che si fossero distinti sul campo, che venivano premiati solitamente con la gran croce e coloro che avessero difeso un luogo strategico fondamentale o preso possesso di una città, venivano premiati con la commenda. In entrambi i casi, spettava al re concedere o meno una pensione annua in ricompensa al valore dimostrato.
Cavaliere | Commendatore | Cavaliere di Gran Croce |