Remo Cantoni

Remo Cantoni (Milano, 14 ottobre 1914Milano, 3 febbraio 1978) è stato un filosofo italiano. Insegnò filosofia morale in alcune università italiane.

In opposizione alla tradizione storicista, idealistica crociana si occupò di cultura e storia usando contaminazioni sociologiche e antropologiche. Per queste aperture venne considerato uno dei maggiori promotori dell'antropologia culturale in Italia. Nel solco del maestro Antonio Banfi fu uno dei maggiori esponenti della "Scuola di Milano".

Oltre ai numerosi volumi pubblicati fondò le riviste Studi filosofici e Il pensiero critico[1].

Biografia

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Fu allievo del filosofo Antonio Banfi, coetaneo e amico di Vittorio Sereni e Dino Formaggio. Nella cerchia di amicizie di Banfi conobbe la poetessa Antonia Pozzi che di lui si innamorò di amore non corrisposto. In una lettera a Sereni ella scrisse:

«[…] Non riesco nemmeno a trarre un senso da tutti questi giorni che abbiamo vissuto insieme: sono qui, in questa pausa di solitudine, come un po' d'acqua ferma per un attimo sopra un masso sporgente in mezzo alla cascata, che aspetta di precipitare ancora. Vivo come se un torrente mi attraversasse; tutto ha un senso di così immediata fine, e è sogno che sa d'esser sogno, eppure mi strappa con così violente braccia via dalla realtà. […] Sempre così smisuratamente perduta ai margini della vita reale: difficilmente la vita reale mi avrà e se mi avrà sarà la fine di tutto quello che c'è di meno banale in me. Forse davvero il mio destino sarà di scrivere dei bei libri per i bambini che non avrò avuti. Povero Manzi: senza saper niente, mi chiamava Tonia Kröger. E questi tuoi occhi che sono tutto un mondo, con già scritta la tua data di morte […] Un'ora sola in cui si guardi in silenzio è tanto più vasta di tutte le possibili vite […][2]»

Pensiero

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Antropologia e mito

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Cantoni definiva come "primitivo" quel pensiero sincretico che non distingueva nettamente tra mito e realtà tra affezione e razionalità. In questo senso "primitivo" in Cantoni assume una valenza psicologica più che antropologica. Il pensiero mitico, scrive Cantoni in "Pensiero dei primitivi, preludio ad un'antropologia", non è "arbitrario e caotico", ma "pervaso di una razionalità" (p. 299); una "razionalità fusa in un crogiuolo affettivo" (p. 196).

Secondo Cantoni "una delle differenze fondamentali tra il pensiero moderno e quello primitivo consiste nel fatto che il pensiero moderno ha una chiara coscienza della relazione e dell'intreccio delle varie forme culturali tra loro e può sempre transitare da una all'altra quando lo voglia; mentre noi sappiamo, ad esempio, che v'è un conflitto tra la scienza e la religione, l'arte e la morale, il sogno e la realtà, il pensiero logico e la creazione mitica, i primitivi mantengono tutte queste forme su un piano indistinto per cui fondono e confondono ciò che noi non sempre distinguiamo, ma possiamo pur sempre distinguere. Questa mancanza di distinzioni nette è uno dei caratteri più salienti della mentalità primitiva" (p. 183)

Quindi "sogno e realtà trapassano uno nell'altro e costituiscono nella loro saldatura un continuum omogeneo" (p. 185).

Cantoni si occupò con prefazioni, traduzioni, curatele e altro di Søren Kierkegaard, Fëdor Dostoevskij, Friedrich Nietzsche, Franz Kafka, Baruch Spinoza, Johann Gottlieb Fichte, Ernest Renan, Nicolai Hartmann, Julian Huxley, Honoré de Balzac, Karl Jaspers, Antonio Banfi, Émile Durkheim, Sofocle e Robert Musil.

Opere

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Note

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  1. ^ Attiva tra 1950 ed il 1962 e edita dall'Istituto Editoriale Italiano
  2. ^ Lettere d'amore di Antonia Pozzi Archiviato il 12 dicembre 2008 in Internet Archive. URL visitato il 17 dicembre 2008

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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