La straordinaria ripresa dell'arte, della letteratura e della filosofia degli antichi che è cominciata in Italia già nel XIV secolo e che è conosciuta come Umanesimo, raggiunse l'Inghilterra solo alla fine del XV secolo.

Storia

Una delle ragioni dell'arrivo ritardato del Rinascimento sull'Isola fu il lungo periodo di guerre (la Guerra dei cent'anni, 1338-1453, e la Guerra delle due rose, 1454-1485), che distrasse gli interessi umani e causò una fase di stasi nell'arte creativa. Solo quando venne stabilita la pace con l'ascesa al trono della dinastia Tudor, in Inghilterra si sentì l'influenza degli umanisti italiani.

Descrizione

Gli studiosi inglesi si recarono in Italia per frequentare le università di Padova, Firenze e Bologna, e lungo la strada del ritorno a casa diffusero la nuova conoscenza che avevano assorbito. Introdussero lo studio del greco (a Oxford nel 1490) e furono fondate delle scuole classiche (la St. Paul School nel 1509).

Ma l'effetto dell'Umanesimo sulla letteratura in lingua volgare fu estremamente lenta in Inghilterra. L'Inglese non si era ancora affermato come linguaggio in prosa. Una delle più importanti opere del Rinascimento inglese, L'Utopia di Thomas More (1516) fu scritta in latino e, seppure appartenga solo indirettamente alla letteratura Inglese (fu tradotta in inglese nel 1551), ebbe un ruolo nello sviluppo spirituale dell'Inghilterra ed esercitò una profonda influenza negli scrittori successivi.

Nello stesso periodo, Erasmo da Rotterdam si stabilì direttamente sull'Isola, insegnando teologia all'università di Cambridge.

Influenze concorrenti

Oltre agli insegnamenti dei classici, il rinascimento inglese fu il risultato di altri elementi:

Non c'è quindi da stupirsi che la splendida fioritura delle arti e delle lettere che caratterizzò il Rinascimento inglese fu segnato dall'esuberanza, dall'ottimismo, dalla stima di sé e dall'entusiasmo verso la vita. Il prodotto letterario della cosiddetta età elisabettiana (dall'ascesa al trono della Regina del 1558 alla fine del regno di Carlo I nel 1642) fu eccellente quanto a poesia e prosa, ma il più grande successo letterario del periodo fu il teatro elisabettiano che si sviluppò dalle Mistery plays e dalle Moralities.

Bibliografia

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