Romanzo di Renart
AutorePierre de Saint-Cloud, prevosto di Croix-en-Brie, Richard de Lison, altri autori anonimi
1ª ed. originaleXII-XIII secolo
Genereraccolta di racconti
Sottogenerefantastico, favola
Lingua originalefrancese antico
AmbientazioneFrancia settentrionale, Medioevo europeo
ProtagonistiRenart (la volpe)
AntagonistiIsengrin (il lupo)
Altri personaggiTibert (il gatto), Tiecelin (il corvo), Chantecler (il gallo), Brun (l'orso), Bernard (l'orso), Roonel (il mastino)

Le Roman de Renart ("Romanzo di Renart") è una raccolta di racconti medievali in lingua francese del XII e XIII secolo, nei quali degli animali agiscono al posto degli esseri umani, interpretando il topos letterario del "mondo alla rovescia".

Tema

Si tratta di favole satiriche, tra i primi esempi di letteratura borghese medievale insieme ai fabliaux, brevi racconti indipendenti, scritti talvolta in prosa, ma il più delle volte in versi ottosillabici in lingua d'oïl, ossia antico francese. La loro natura anonima e aperta ha favorito lo sviluppo di rami diversi, redatti nel corso dei secoli da autori diversi: il protagonista rimane comunque Renart la volpe, affiancato dal lupo Ysengrin e dal re-leone, e volta a volta da numerosi altri personaggi e animali. In totale il romanzo conta 30 000 versi in rima baciata.

Il Roman de Renart in una miniatura francese del Medioevo.

Testi

Origine

I testi, come sono stati conservati fino a oggi, derivano da una lunga tradizione di racconti latini con animali protagonisti, come l'Ysengrimus o altre fiabe esopiche che nel Medioevo venivano raggruppate in raccolte denominate Isopet. L'origine di questi racconti può essere rintracciata nelle favole popolari o in fonti più dotte di autori greco-latini (come Esopo appunto), oppure in scritti alto-medievali, come la Disciplina clericalis, raccolta di exempla (racconti moraleggianti) d'origine orientale composta in latino nel 1110 circa dal sefardita Pietro Alfonso, che getta le basi di fabliau poi molto diffusi in tutta Europa e nella quale possiamo riconoscere una prima elaborazione del quarto ramo del Roman de Renart (il "Renart e Ysengrin nel pozzo"); l'Ysengrimus, composto dal chierico fiammingo Nivardo di Gand nel 1148-1149 in 6500 versi in distici latini, nel quale si trova per la prima volta il personaggio di Reinardus; i lai di Maria di Francia del 1152.

Si noti che il Roman de Renart non è propriamente un romanzo, ma un insieme eterogeneo di racconti di diversa lunghezza, chiamati "rami" (canti) fin dal Medioevo: se ne contano 25-27 dai 300 ai 3000 versi, raggruppati in raccolte a partire dal XIII secolo. Il primo ramo, il più antico (circa 1170), è attribuito a Pierre de Saint-Cloud.

Non si può dire che esista un testo originale completo in francese, ma ne possediamo diversi manoscritti e diverse continuazioni e adattamenti, come la prima traduzione tedesca del 1170 da parte di un troviero chiamato Enrico il Glichezare ("Enrico l'Ipocrita"), che scrisse in Alsazia un Reinhart Fuchs proclamandolo autobiografico. Intorno al 1250 poi si trova un Reinaert de Vos in fiammingo composto in due parti da due autori diversi, dei quali il primo, il troviero Willem, era un poeta abbastanza talentuoso, che però dopo pochi anni morì.

Autori

Il primo degli autori a noi noti è Pierre de Saint-Cloud, che compose forse verso la metà del XII secolo i primi rami del ciclo con le avventure di Renart insieme a Hersent e Ysengrin che poi tutti gli autori successivi ripresero.

Un altro autore chiaramente identificato è Richard de Lison.

Rami

I rami variano a seconda delle edizioni; s'identificano tuttavia:

Personaggi

Origine dei nomi

Renard (o Renart) deriva da un nome proprio di origine germanica, Raginhard (ragin = consiglio, hard = duro): al giorno d'oggi in Germania Reinhart è d'altronde un nome proprio abbastanza diffuso. Nel Medioevo esso è solo il nome proprio del protagonista del romanzo, dal momento che in francese antico la volpe viene detta goupil: il nome è poi passato in francese moderno a designare l'animale per antonomasia. In un poema di Nivard del 1148 si ritrovano alcuni degli animali del Roman de Renart con lo stesso nome, ormai fissato nella tradizione, come Reinardus la volpe, Balduinus l'asino o Bruno l'orso. Si rinvengono pure nella traduzione tedesca del Glichezâre: Reinhart per Renart, Dieprecht per Tibert, Diezelin per Tiécelin; è notevole come questi nomi, di origine germanica, siano stati latinizzati per passare in francese, riadattati in senso tedesco e infine ri-francesizzati (a esempio il merovingico - quindi germanico - Reinhardt diventa Reynard o Reynart, ripreso tale e quale in tedesco, poi latinizzato in Reinardus da cui Renardus per diventare finalmente Renard o Renart...).

Ysengrin il lupo, invece, deriva dal fiammingo Ysen-grin, che significa "feroce come il ferro" o più concretamente "casco di ferro".

Personaggi principali

I protagonisti sono:

Altri personaggi riconducibili al ciclo leggendario di Renart, anche fuori dell'originale antico francese:

Fortuna nella tradizione letteraria

Il Roman de Renart ha avuto notevole successo nella letteratura francese e tedesca del basso Medioevo: in epoca moderna è stato ripreso nel Reineke Fuchs di Goethe.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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