S.A.F.A.R. (Società Anonima Fabbricazione Apparecchi Radiofonici) | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società anonima |
Fondazione | 1923 a Milano |
Chiusura | 1948 |
Settore | Elettronica |
SAFAR (acronimo di Società Anonima Fabbricazione Apparecchi Radiofonici) è stata un'azienda italiana produttrice di apparecchi elettronici in attività dal 1923 al 1948.
Fu una delle maggiori aziende italiane nel settore della radiofonia e negli anni trenta della nascente televisione.[1]
Costituita a Milano nel 1923, la SAFAR si dedicò in una prima fase alla produzione di apparecchi radio per scopi militari (principalmente cuffie radio e telefoniche per l'esercito).
Successivamente alla fine degli anni venti l'azienda ampliò e diversificò la propria produzione conquistando un'importante fetta di mercato nel nascente settore dei ricevitori radio domestici.
Nella seconda metà degli anni trenta produsse i primi tubi a raggi catodici e gli iconoscopi per le riprese televisive. La tecnologia televisiva fu sviluppata in Italia a partire da metà degli anni trenta dalla SAFAR (che utilizzava un sistema derivato da Telefunken e telepantoscopio) assieme a due grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA) e la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken). Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la SAFAR vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939.[1]
Al termine della guerra, la ditta riprese nuovamente l'attività con grosse difficoltà, fino al 1948, quando fu costretta a chiudere perché non aveva più liquidità avendo contratto un grosso credito con Esercito e Marina per la fornitura di apparecchiature di radiocomunicazione durante la guerra.