La selezione ecologica (o selezione ambientale) è quel meccanismo evolutivo operante sugli organismi viventi che non comprende la selezione sessuale, pertanto prende anche il nome di selezione asessuale [1][2].
Ogni organismo vivente è depositario di un pool genetico, sul quale l'ambiente esercita una pressione selettiva, tale pressione opera come un setaccio, gli organismi depositari di un pool genetico meglio adatto all'ambiente si riprodurranno maggiormente, mentre quelli con un pool poco adatto all'ambiente si riprodurranno meno, ciò darà origine alla riproduzione differenziale degli organismi di una popolazione, sarà quindi l'ambiente a promuovere la maggior riproduzione e quindi l'espansione demografica di taluni individui o la minor riproduzione e quindi la contrazione di altri.
La selezione ecologica opera il suo massimo nei casi in cui vi è poca o nessuna scelta del compagno, quando tutti i tratti di una popolazione risultano ugualmente propagati a prescindere dell'accoppiamento e quando la specie è ermafrodita o a riproduzione asessuata.
Nelle specie che si riproducono sessualmente, la selezione ecologica è applicabile alle situazioni in cui le pressioni ecologiche od ambientali impediscono alla maggior parte degli organismi esponenti di un sesso di raggiungere la maturità sessuale, e in tutti quei casi in cui i normali rituali di competizione fra i membri dello stesso sesso per l'accoppiamento siano impediti.
Anche la selezione artificiale può permettere alla selezione ecologica di operare, ad esempio nei casi di matrimoni combinati, dove i genitori piuttosto che i giovani scelgono il compagno in base a fattori culturali: posizione sociale, casta, congiunzioni astrali, status economico, ecc. Oppure nel caso degli allevamenti e coltivazioni dove gli organismi vengono fatti accoppiare sulla base dei migliori caratteri espressi, al fine di ottenere una popolazione omogenea per struttura e produttività.