D'oro all'aquila coronata di nero, linguata di rosso, caricata in cuore da uno scudetto del campo alla fascia di rosso carica con tre spini di argento a cinque punte.
D'oro alla fascia rossa caricata di tre stelle d'argento.
Gli Spinelli sono una famiglia nobileitaliana originaria di Napoli[1]. La famiglia fu una delle più importanti del Regno di Napoli poi delle Due Sicilie, avendo dato luce a varie personalità importanti tra grandi feudatari, uomini politici, letterati, militari, e religiosi come vescovi e cardinali. Questa famiglia non è legata all'omonima famiglia Spinelli di Firenze, nota per aver dato nome all'omonimo modo di fumare. A Napoli, vi fu anche un'altra famiglia nobile Spinelli sin dal Medio Evo, gli Spinelli di Giovinazzo, che usavano un'arma differente, ed estinsero nel XVII secolo.
Storia
La famiglia Spinelli è attestata a Napoli fin dal XII secolo, dove i suoi membri ricoprono già cariche importanti sotto il dominio dei Normanni quando un tale Ugone fu crociato in Terrasanta assieme ai propri due figli, Filippo e Giacomo. Proprio all'epoca del dominio normanno in Italia meridionale, si diramarono gli Spinelli di Somma (con possedimenti nei pressi delle pendici del Vesuvio) e gli Spinelli di Giovinazzo.
L'ascesa della casata si osserva ad ogni modo all'epoca angioina e si afferma nel periodo spagnolo.
Armi e titoli
Esistono due versioni dello stemma famigliare:
D'oro all'aquila coronata di nero, linguata di rosso, col volo abbassato, caricata in cuore da uno scudetto del campo alla fascia di rosso carica con tre spini di argento a cinque punte;
D'oro alla fascia rossa caricata di tre stelle d'argento.
Gli Spinelli si divisero in vari rami nel corso del tempo, i più importanti essendo quelli degli Spinelli di Tarsia, Spinelli di Scalea, Spinelli di Cariati (o Spinelli Savelli), Spinelli di San Giorgio, e Spinelli di Fuscaldo (o Spinelli Barrile). Si fregiarono di numerosi titoli nel corso del tempo tra i quali:
Principi: di Cariati (1565), Marano, Montacuto, Oliveto (1614), Scalea (1556), Sant'Arcangelo, San Giorgio la Montagna (1677), Tarsia (1612), Venafro (1690).
Marchesi: d'Altavilla, Buonalbergo (1623), Cirò (1585), Fuscaldo (1565), Laino (1895), Mesoraca (1523 - per successione casa Caracciolo), Romagnano, del Sacro Romano Impero (1623), di Ursonovo, Vico (1598 - per successione casa Caracciolo), Santa Maria a Gallo, Spinoso.
Conti: di Acerra (1895), Bianco, Bovalino, Cariati (1505), Santa Cristina, Oppido, Quaranta, Scala, Seminara.