Statuti Alessandrini
Titolo originaleStatuta civilia et criminalia terrae Canneti et aliorum locorum Brixiensium sub dominio Mantuae
AutoreAlessandro Gonzaga
Periodomedioevo
Sottogenerediritto
Lingua originalevolgare
Stemma dei Gonzaga dal 1433
Andrea Mantegna, Mantova, Camera degli Sposi, presunto ritratto di Alessandro Gonzaga (a sinistra), a fianco del fratello Ludovico II.

Gli Statuti Alessandrini (Statuta civilia et criminalia terrae Canneti et aliorum locorum Brixiensium sub dominio Mantuae)[1][2], datati tra il 1450 ed il 1456[3] e redatti in scrittura gotica, sono un codice legislativo, una raccolta giuridica voluta da Alessandro Gonzaga,[4][5][6] signore di Castel Goffredo, Castiglione[7], Medole, Solferino[8], Canneto[9][10][11] e Redondesco[12] ed acquisita successivamente da tutti i governanti locali, che rimase alla base della vita del suo feudo fino al 1796.[13][14]

Storia e contenuti

Pianta di Castel Goffredo agli inizi del Cinquecento.

Gli Statuti Alessandrini vennero compilati in aderenza a quelli vigenti nella città di Brescia. In essi erano contenute norme in materia civile (236 articoli) e criminale (246 articoli) ed era diviso in quattro sezioni:[15]

Erano minuziosamente contemplati tutti i reati e le relative pene inflitte ai condannati, che venivano puniti con pene pecuniarie. La pena di morte era prevista per impiccagione e veniva applicata per gli omicidi, i violentatori, i ladri, le adultere, gli omosessuali, gli incendiari e i falsificatori di monete e documenti. I ladri venivano puniti con nerbate qualora il furto fosse di lieve entità. I bestemmiatori erano puniti con una multa e, se recidivi, venivano legati sulla pubblica piazza con la lingua messa in una morsa.

Venivano previste pene specifiche per gli osti che non rispettavano gli orari consentiti. Erano sanzionati anche coloro che gettavano rifiuti nelle strade, coloro che non provvedevano alla manutenzione dei fossi e dei ponti e per chi danneggiava le colture.

Pene erano previste anche per chi non santificava le feste, che negli Statuti venivano elencate per singolo mese ed erano trentasette nell'anno.

Erano previste particolari norme in caso di calamità, come la peste, la carestia e la siccità.

Edizioni

Una copia degli Statuti Alessandrini è custodita presso la Biblioteca Comunale di Mantova, presso il comune di Canneto sull'Oglio[16] e presso la biblioteca del Senato.[17][18]

Note

  1. ^ Gualtierotti (2022), p. 75.
  2. ^ Lombardia Beni Culturali. Comune di Canneto sull'Oglio, Sec. XV.
  3. ^ Giancarlo Cobelli (a cura di), Archivio storico di Castel Goffredo: inventario della sezione anteriore al 1870, Canneto sull'Oglio, 1995.
  4. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Gonzaga di Mantova, Torino, 1835.
  5. ^ Rosmini, p. 348.
  6. ^ Storia di Mantova dalla sua origine fino all' anno 1860.
  7. ^ Bartolomeo Arrighi;Emilio Ondei (a cura di), Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga, Volume 3, 1968.
  8. ^ Sistema Archivistico Nazionale. Comune di Solferino.
  9. ^ Leopoldo Pinelli, Istoria di Canneto, Canneto sull'Oglio, 2007.
  10. ^ Sistema Archivistico Nazionale. Comune di Acquanegra sul Chiese., su memoria.san.beniculturali.it. URL consultato il 19 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
  11. ^ Comune di Casalromano. Cenni storici.
  12. ^ SIUSA. Comune di Redondesco.
  13. ^ Amadei-Marani, p.120.
  14. ^ Luca Sarzi Amadé, I Gonzaga: una dinastia tra Medioevo e Rinascimento, Bari, Laterza, 2019.
  15. ^ Ruggero Regonini, I Gonzaga signori di Ostiano, Ostiano, 2001.
  16. ^ Beni culturali. Comune di Canneto sull'Oglio.
  17. ^ STATUTI ALESSANDRINI PER LE COMUNITÀ DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE, SOLFERINO, MEDOLA, OSTIANO, CASTELGOFFREDO, REDONDESCO, CANNETO, MARIANA ..., su notes9.senato.it. URL consultato il 3 settembre 2020.
  18. ^ Statuta civilia et criminalia Castri Guffredi (PDF), su senato.it. URL consultato il 20 marzo 2024.

Bibliografia

Voci correlate