Tineola bisselliella

Tarma, o tignola,[1] è il nome comunemente utilizzato per indicare alcune specie di lepidotteri appartenenti alla famiglia Tineidae, le cui larve si nutrono di tessuti come lana, seta e anche cotone, oltre ad altre tipologie di sostanze contenenti cheratina. Si nutre talvolta anche di capelli umani e può rifugiarsi negli armadi e cibarsi dei vestiti presenti.

Varietà e caratteristiche

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Nutrimento

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Il bruco (larva) della tarma è noto per essere un grave infestante. Può trarre il suo nutrimento non solo dai tessuti - in particolare lana - ma anche, come la maggior parte dei bruchi, da molte altre fonti. Le tarme si nutrono di tessuti e fibre naturali; hanno la capacità di trasformare la cheratina, proteina presente in capelli, peli e lana, in cibo. Le tarme preferiscono i tessuti sporchi e sono particolarmente attratte dai tappeti e dai vestiti che contengono sudore umano e residui di altri liquidi. Sono attratte in questi casi non tanto dal cibo ma dall'umidità. Le larve non bevono acqua, di conseguenza deve contenerne il loro cibo.

Ciclo vitale

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Dalle uova escono larve, che cominciano a nutrirsi, si impupano ed escono sotto forma di adulti. Gli adulti non mangiano: i maschi adulti cercano le femmine e le femmine adulte cercano posti dove deporre le uova. Una volta terminata la riproduzione, muoiono. Contrariamente a quello che comunemente si crede, le tarme adulte non mangiano né causano danni a vestiti o tessuti. Sono le larve le uniche responsabili di questo, poiché passano la loro vita a mangiare e alla ricerca di cibo.

Sia adulti sia larve preferiscono luoghi scarsamente illuminati, mentre le altre farfalle sono attratte dalla luce. Le tarme preferiscono aree buie o in penombra. Se le larve vengono a trovarsi in luoghi illuminati, cercheranno di spostarsi sotto i mobili o i tappeti. I tappeti tessuti a mano sono tra le loro prede preferite, per la facilità con cui possono nascondersi nella loro parte inferiore, e da lì fare i loro danni. Si infilano anche negli zoccolini ai bordi delle stanze in cerca di aree buie dove poter trovare cibo.

Preferiscono ambienti umidi, ma in condizioni di scarsa umidità si sviluppano lentamente. Queste specie di tarme sono piccole falene i cui adulti crescono fino a 2 cm. Le loro uova sono piccole, in genere lunghe meno di 1 mm e scarsamente visibili. Una femmina può deporre centinaia di uova nella sua vita; le uova vengono deposte in luoghi attentamente scelti per le migliori possibilità di sopravvivenza. Le uova sono attaccate con una sostanza simile alla colla e possono essere piuttosto difficili da rimuovere. Dopo la schiusa delle uova, le larve cercano immediatamente cibo. Le larve possono mangiare il cibo necessario in meno di due mesi, ma se le condizioni ambientali non sono favorevoli, si ciberanno ad intermittenza per un tempo più lungo, fino a due anni. Ogni larva si tesse un bozzolo in cui si trasforma in un adulto. Le larve rimangono in questi bozzoli tra uno e due mesi, poi escono come adulti, pronte ad accoppiarsi e a deporre le uova.

Difesa dai danni

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Per bloccare un'infestazione di tarme ci si può orientare sui seguenti sistemi:

Per quanto riguarda i prodotti chimici è consigliabile applicarli usando un diffusore spray, accertandosi di utilizzarne in quantità sufficiente. Trattare una volta al mese per i primi tre mesi e poi una volta ogni quattro mesi per mantenere l'infestazione sotto controllo.

Note

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  1. ^ tignola, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 luglio 2021.

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