Tastiera
Una Fatar Studiologic SL-880
Informazioni generali
OrigineUSA
Inventore"Bob" Moog
ClassificazioneElettrofoni digitali
Uso
Musica pop e rock
Musica jazz e black music
Genealogia
 Antecedenti
Pianoforte, clavicembalo, organo a canne e a pompa, theremin
Ascolto
Suono della tastiera elettronica
Esempio di Casio (info file)

La tastiera elettronica, detta anche semplicemente tastiera o impropriamente pianola, è uno strumento musicale in grado di emettere diversi tipi di suoni attraverso un sintetizzatore comandato da tasti analoghi a quelli del pianoforte. A volte essa è munita di altoparlanti interni, ma la maggior parte dei modelli necessita di essere collegata a cuffie o impianti di amplificazione esterni.

A partire dalla fine degli anni '80, i sintetizzatori (a tastiera e no) sono quasi sempre dotati di connessioni MIDI, uno standard la cui funzione è quella di far scambiare messaggi tra strumenti diversi: con esso si può, per esempio, suonare un sintetizzatore tramite i tasti di un'altra tastiera, se i due strumenti sono opportunamente collegati.

Classificazione

La sempre crescente potenzialità delle tecnologie musicali ha reso possibile il proliferare di tastiere di diverse tipologie. Le più diffuse sono:

Componenti e funzioni

I componenti di una tipica tastiera elettronica moderna sono:

Keyboard velocity

Poiché lo strumento è elettronico, ogni pressione del tasto invia un segnale al modulo di sintesi interno. Ogni segnale comprende le proprietà della pressione, come la nota corrispondente al tasto e la durata della pressione. La proprietà che regola l'intensità del suono si chiama velocity. Quando il riconoscimento della velocity è attivo, un sistema misura in quanto tempo il tasto raggiunge la posizione più bassa; tanto più in fretta, e quindi con forza, è premuto il tasto, tanto più il suono sarà forte. Talvolta, oltre a cambiare il volume del suono, a seconda della forza/velocità con cui il tasto viene premuto, si ottiene anche un cambiamento del timbro. Spesso è possibile regolare la sensibilità del riconoscimento, così da adattarlo alle esigenze del suono e del musicista.

Applicazione di effetti

Una Yamaha PSR-290

L'elettronica permette di applicare degli effetti al suono prodotto, al fine di dare spazialità e migliorare la resa della tastiera all'interno di un contesto di diversi strumenti. Alcuni dei più comuni sono:

Sequencing

Il sequencer, che talvolta è uno strumento distinto dalla tastiera, è uno strumento la cui funzione è quella di registrare e riprodurre sequenze audio (come la registrazione di una parte cantata o dell'esecuzione di un chitarrista) o MIDI (cioè, l'esecuzione delle note di una parte, da indirizzarsi a una generazione sonora a scelta). In una tastiera, esso è utile per riprodurre parti che un solo tastierista non potrebbe suonare.

Altre funzioni

Un interessante progresso tecnologico dell'inizio degli anni '70 è rappresentato dall'aftertouch: come suggerisce il nome, questa funzione rileva la pressione del tasto successiva alla prima pressione. Grazie a esso si può superare il limite del pianoforte per cui, una volta che il tasto è premuto, l'unica azione disponibile all'esecutore è rilasciare il tasto: con l'aftertouch, mentre il tasto è premuto, premendo con più forza viene inviato un segnale liberamente interpretabile dal sintetizzatore, che dietro questo comando può generare, per esempio, un vibrato, un bending o un crescendo. Con questa funzione si può dare molta espressività artistica all'esecuzione (si pensi ai vibrati o ai crescendo e diminuendo ottenibili con gli ottoni o con gli strumenti ad arco).

Subito alla sinistra della tastiera trovano quasi sempre posto due rotelle chiamate pitch bend wheel e modulation wheel. La prima, che è mantenuta in posizione centrale da due molle, serve a innalzare o abbassare l'intonazione del tasto premuto, ottenendo un risultato molto simile a quello del bending su una chitarra; le molle oppongono resistenza allo spostamento verso l'alto e verso il basso della rotella, e la spingono in posizione perfettamente centrale non appena essa viene rilasciata. La seconda rotella, priva di molle, ha la funzione di inviare un semplice segnale MIDI al generatore, spesso interpretato come la generazione di un vibrato. In alcune tastiere le due rotelle sono sostituite da un piccolo joystick che invia segnali di pitch bending se mosso in senso orizzontale, e di modulazione se mosso in senso verticale: questo consente di ottenere entrambi gli effetti semplicemente muovendosi in direzioni non ortogonali.

Spesso le tastiere più "tuttofare" permettono di suddividere i tasti ("split") assegnando suoni diversi a determinate frazioni della tastiera, in modo da poter suonare due parti diverse con un solo strumento. L'accompagnamento può consistere nell'assegnazione alle ottave apposite di un suono di basso o, nel caso degli arranger, anche di un arrangiamento automatico creato al momento in base agli accordi suonati con la mano sinistra.

Alcune tastiere consentono la tecnica del vocoding: parlando o cantando in un microfono direttamente collegato al sintetizzatore, gli inimitabili suoni prodotti dalla voce umana vanno a modulare il suono elettronico generato dalla pressione dei tasti, con il risultato che il suono del synth sembra cantare.


Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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