«[...] ὥσπερ τοίνυν γραμμὴν δίχα τετμημένην λαβὼν ἄνισα τμήματα, πάλιν τέμνε ἑκάτερον τὸ τμῆμα ἀνὰ τὸν αὐτὸν λόγον, τό τε τοῦ ὁρωμένου γένους καὶ τὸ τοῦ νοουμένου, καί σοι ἔσται σαφηνείᾳ καὶ ἀσαφείᾳ πρὸς ἄλληλά ἐν μὲν τῷ ὁρωμένῳ τὸ μὲν ἕτερον τμῆμα εἰκόντες - λέγω δὲ τὰς εἰκόνας πρῶτον μὲν τὰς σκιάς, ἔπειτα τά ἐν τοῖς ὕδασι φαντάσματα καί ἐν τοῖς ὅσα πυκνά τε καὶ λεῖα καὶ φανὰ συνέστηκεν, καὶ πᾶν τὸ τοιοῦτον, [...]. Τὸ τοίνυν ἕτερον τίθει ᾧ τοῦτο ἔοικεν, τά τε περὶ ἡμᾶς ζῷα καὶ πᾶν τὸ φυτευτὸν καὶ τὸ σκευαστὸν ὅλον γένος.»
«Considera per esempio una linea divisa in due segmenti disuguali, poi continua a dividerla allo stesso modo distinguendo il segmento del genere visibile da quello del genere intelligibile. In base alla relativa chiarezza e oscurità degli oggetti farai un primo taglio, corrispondente alle immagini: considero tali in primo luogo le ombre, poi i riflessi nell'acqua e nei corpi opachi lisci e brillanti, e tutti i fenomeni simili a questi. [...] Considera poi l'altro segmento, di cui il primo è l'immagine: esso corrisponde agli esseri viventi, alle piante, a tutto ciò che esiste.»
La cosiddetta Teoria della linea, esposta da Platone nel dialogo la "Repubblica" nel libro VI (509d-511e), esplica il rapporto tra la filosofia ed il suo metodo specifico e le altre cosiddette scienze con i propri.
Con questa teoria, Platone vuole sancire l'enorme differenza tra il mondo dell'opinione, e quello della verità, tra il sensibile e l'intelligibile, e la differenza metodologica da adottare per ottenere l'ascensione dialettica dalla conoscenza dal mondo del materiale a quello razionale.
Immaginiamo un segmento bisecato, rappresentante il mondo visibile da una parte (A-C), e il mondo intelligibile dall'altra (C-E). Questi due segmenti sono disuguali in quanto aventi due diversi gradi di chiarezza, quello del mondo intellegibile e quello del mondo sensibile. Platone non si esprime sulla lunghezza relativa dei segmenti.
Suddividiamo poi ulteriormente i due segmenti, in modo da ottenere quattro parti.
Secondo Platone la conoscenza si articola in 2 stadi:
L'opinione a propria volta si divide in immaginazione (in greco antico: εἰκασία?, eikasía) e credenza (in greco antico: πίστις?, pístis), mentre la scienza si divide in ragione discorsiva (in greco antico: διάνοια?, diánoia) e intellezione (in greco antico: νόησις?, nóēsis). Si ottiene così la seguente scala ascendente: