Van Gogh | |
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Alexandra London e Jacques Dutronc in una scena del film | |
Titolo originale | Van Gogh |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia |
Anno | 1991 |
Durata | 158 min |
Rapporto | 1,66:1 |
Genere | biografico, drammatico |
Regia | Maurice Pialat |
Soggetto | Maurice Pialat |
Sceneggiatura | Maurice Pialat |
Produttore | Patrick Lancelot |
Casa di produzione | Canal+, Centre National de la Cinématographie, Club des Investissments, Cofimage 2, Erato Films, Films A2, Investimage 2, Investimage 3, Les Films du Livradois, Sofiarp |
Fotografia | Gilles Henry, Emmanuel Machuel |
Montaggio | Yann Dedet, Nathalie Hubert, Hélène Viard |
Musiche | André Bernot, J. M. Bourget, Jacques Dutronc, P. Revedy |
Scenografia | Philippe Pallut, Katia Wyszkop |
Costumi | Edith Vesperini |
Interpreti e personaggi | |
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Van Gogh è un film del 1991 diretto da Maurice Pialat e basato sulla vita del pittore olandese Vincent van Gogh.
È stato presentato in concorso al 44º Festival di Cannes.[1]
Il film, focalizzato sugli ultimi tre mesi di vita di Van Gogh, è ambientato ad Auvers-sur-Oise, dove l'instabile artista è ospite del buon dottor Gachet, e a Parigi, che lo coinvolge nel mondo bohémien insieme agli amici pittori, tra i quali spicca Lautrec insieme alle ballerine del Moulin Rouge. In tutto ciò di primaria importanza il rapporto a un tempo conflittuale e affettivo con il fratello Theo e sua moglie Johanna . A nulla valgono tutte le sfumature dell'amore dalle quali l'affascinante artista interpretato da Jacques Dutronc è circondato, in primis da quello della giovanissima figlia di Gachet, Marguerite, ma anche di Johanna e delle vitalissime ballerine. Il proprio equilibrio mentale, nonostante l'energia femminile riporti apparentemente a tratti il sorriso e la gioia di vivere nell'uomo in conflitto con sé stesso, è in caduta libera. Neanche l'arte evidentemente riesce più a legarlo alla vita se il suicidio diventa l'unica scappatoia possibile. Morente il dottor Gachet si precipita a visitarlo. Vincent gli sferra un pugno seguito da un altro. Nella scena finale Marguerite si accosta, vestita a lutto, a un giovane pittore mentre sta dipingendo all'aperto al cavalletto, già intravisto nel corso del film. Nella breve conversazione costui chiede a Marguerite se avesse conosciuto Van Gogh. Lei risponde che era un suo amico.