Ritratto settecentesco di Callimaco

Callimaco di Cirene (in greco antico: Καλλίμαχος ὁ Κυρηναῖος?, Kallímachos ho Kyrēnàios; Cirene, 310 a.C. circa – Alessandria d'Egitto, 235 a.C. circa) è stato un poeta e filologo greco antico d'età ellenistica.

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Batto e Mesatma[1][2], Callimaco apparteneva alla dinastia dei Battiadi, il cui capostipite era Batto I, fondatore della città, del quale il padre portava il nome. Trascorsi i primi anni nella terra nativa, Cirene, fu costretto a recarsi in Egitto, ad Alessandria, dove fu prima allievo di Ermocrate di Iaso, per poi assumere l'incarico di maestro di scuola. Successivamente, ad Atene fu discepolo del peripatetico Prassifane di Mitilene.[3]

Incominciò a frequentare la corte di Tolomeo II Filadelfo, dove gli fu conferito il delicato compito di catalogare i testi della Biblioteca di Alessandria, fondata dallo stesso re. Da questa esperienza nacquero i Pinakes (o Tavole) della storia letteraria dei Greci: si tratta di una bibliografia a carattere enciclopedico di tutti gli scrittori in lingua greca, suddivisa a seconda del genere; questo genere verrà ripreso anche da Varrone Reatino nelle sue Imagines. Gli autori erano qui catalogati in ordine alfabetico; ogni nome era accompagnato da una sintetica biografia, seguita dai titoli delle opere, corredati dall'incipit di ciascun testo. L'opera comprendeva 120 volumi ed era certamente un testo imponente.[4]

Entrò poi nelle grazie di Tolomeo III Evergete, poiché la moglie Berenice II era concittadina di Callimaco. Da poeta di corte esaltò con carmi encomiastici entrambi e, in particolare, compose La chioma di Berenice, elegia in cui si narra dell'assunzione in cielo, sotto forma di costellazione, del ricciolo sacrificato dalla regina in voto per il ritorno del marito da una campagna militare in Siria.[5]

Opere

[modifica | modifica wikitesto]
no dei papiri di Ossirinco, contenente parte degli Aitia

Callimaco, secondo le fonti, scrisse moltissimo, sia in versi sia in prosa, tanto che, secondo la tradizione, avrebbe pubblicato 800 libri.[1]

Tra le opere erudite in prosa spiccavano i citati Pinakes e una serie di opere di erudizione sui più disparati argomenti, dalla storia alla geografia, dall'etnografia alla paradossografia (in greco παραδοξογραφία, cioè "testi sulle cose meravigliose"). I Costumi dei barbari, ad esempio, erano una collezione antiquaria di costumi non greci, mentre i Paradoxa, di cui restano 44 estratti in Antigono di Caristo,[6] lo mostrano come un autore attento alla paradossografia. Tali opere sono andate del tutto perdute.

Per quanto riguarda i poemi, vanno invece ricordati quattro libri di elegie intitolati Aitia (Aἴτια, ossia "origini" o "cause"), tredici Giambi, sessantatré Epigrammi,[7] sei Inni e un epillio, l'Ecale. Epigrammi ed Inni ci sono giunti per intero, mentre delle altre opere abbiamo frammenti.

Stile

[modifica | modifica wikitesto]

Amante della ricerca erudita e del labor limae, ovvero la curata elaborazione formale, Callimaco influenzò la poesia ellenistica e latina, in special modo le opere di Ennio, Catullo, Virgilio, Orazio, Tibullo e Properzio.

Callimaco si eleva, in effetti, tra i contemporanei per l'efficace brevità e concisione dei suoi carmi, nonché per la levigatezza formale. Pratica con sistematicità la polyèideia[8] e la poikilìa[9], tanto che nel giambo XIII afferma, per esempio, che non esiste nulla che obblighi il poeta a seguire un solo genere letterario. D'altra parte, spesso sente la necessità di giustificarsi per le sue scelte e per la sua metaletteratura perché consapevole di essere incredibilmente sperimentale e innovatore.

Contrario alla concezione platonica dell'arte, propone una poesia non didascalica, ma piuttosto orientata al diletto; è arguta, ironica, elegante, con uno stile vivace, conciso ed espressivo. Non manca una certa prolissità, propria dell'epica antica, né infrequente è il ricorso a giochi di parole, neologismi ed etimologie.

Partecipò attivamente alle polemiche letterarie del suo tempo,[10] denominando i suoi rivali, autori di poemi epici e depositari di ideali letterari da lui considerati superati, "Telchini" (nell'introduzione degli Aitia).

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b Secondo la Vita contenuta nella Suda, Κ 227 Adler.
  2. ^ "The Vita may also be mistaken about Callimachus' mother: it names her "Mesatma," which is generally emended to "Megatima"; but his nephew's Vita gives this name to his sister, and his own Vita may have simply confused his own mother with his homonymous nephew's." (La Vita può anche essere sbagliata sulla madre di Callimaco: la chiama "Mesatma", che viene generalmente emendato in "Megatima"; ma la Vita di suo nipote dà questo nome a sua sorella, e la sua Vita potrebbe avere semplicemente confuso la propria madre con quella dell'omonimo nipote.) Stephen A. White, Callimachus Battiades (Epigr. 35), in Classical Philology, Vol. 94, 1999, pp. 168-181.
  3. ^ Contro il quale prenderá posizioni letterarie opposte, alludendovi nel Prologo degli Aitia, come testimoniato da uno scolio: cfr. http://www.attalus.org/poetry/callimachus.html.
  4. ^ Cfr. Rudolf Pfeiffer (ed.), Callimachus, vol. I: Fragmenta, Oxford, Clarendon Press 1949, frr. 429-456.
  5. ^ Sul poemetto, cfr. N. Marinone, Berenice da Callimaco a Catullo, Bologna, Patron, 1997.
  6. ^ Historiae Mirabiles, 129-173.
  7. ^ Confluiti nella Antologia Palatina.
  8. ^ In greco πολυείδεια, la mescolanza di generi.
  9. ^ In greco ποικιλία, la contaminazione di generi, in latino contaminatio.
  10. ^ Cfr. A. Borgogno, Appunti sulla poetica di Callimaco, in "GIF", 39 (1987), pp. 129-35.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni

[modifica | modifica wikitesto]

Studi

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN227445321 · ISNI (EN0000 0001 1691 4817 · SBN CFIV034755 · BAV 495/12706 · CERL cnp01260042 · LCCN (ENn80040584 · GND (DE118518488 · BNE (ESXX1720177 (data) · BNF (FRcb119298506 (data) · J9U (ENHE987007259316805171 · NSK (HR000069536 · CONOR.SI (SL72725091