Castelnuovo Bozzente comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Como |
Amministrazione | |
Sindaco | Massimo Della Rosa (lista civica Anche io Castelnuovo) dal 26-5-2019 (2º mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 45°46′N 8°57′E |
Altitudine | 398 m s.l.m. |
Superficie | 3,62 km² |
Abitanti | 904[1] (30-11-2020) |
Densità | 249,72 ab./km² |
Comuni confinanti | Appiano Gentile, Beregazzo con Figliaro, Binago, Tradate (VA), Venegono Inferiore (VA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22070 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013059 |
Cod. catastale | C220 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 695 GG[3] |
Nome abitanti | castelnuovesi |
Patrono | san Martino |
Giorno festivo | 11 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Castelnuovo Bozzente nella provincia di Como | |
Sito istituzionale | |
Castelnuovo Bozzente (Castelnööf in dialetto comasco[4][N 1], AFI della pronuncia locale: /kaʃtelˈnøːf/) è un comune italiano di 904 abitanti della provincia di Como in Lombardia, ricostituito nel 1948. Si chiamò Castelnuovo Bazente dal 1863 al 1910; dal 1928 al 1948 fu aggregato a Beregazzo con Figliaro, formando un unico comune, denominato Mirabello Comasco.[5]
Il territorio è attraversato da corsi d'acqua che scorrono in prevalenza da nord a sud, identificabili nel Torrente Bozzente (che nasce da un colle nei pressi del confine con la Svizzera[6]), nel Fosso Gradaluso e in affluenti minori riconducibili all'Olona[7].
Da un punto di vista morfologico, il territorio è un pianalto, caratterizzato nei quadranti sud e ovest da un'area fortemente scavata da piccoli valli con prevalente orientamento nord-sud[7]. Nei quadranti nord ed est presenta invece un andamento altimetrico più dolce[7].
Gli Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346 riportano “el locho da Castello Novo” tra le località che, nella pieve di Appiano, hanno in carico la manutenzione della “strata da Bolà”[8].
Sempre incluso nella stessa pieve, ai tempi del Ducato di Milano il comune di Castelnuovo venne infeudato più volte, dapprima alla famiglia Del Rio Noriega (1650) e in seguito, dopo alcuni passaggi di mano (tra cui gli Imbonati[6]), alla famiglia dei conti Litta (1739), i quali mantennero le loro concessioni feudali fin'oltre la metà del XVIII secolo[8].
Un decreto di riorganizzazione del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'aggregazione di Castelnuovo al comune di Binago[9], annessione che fu tuttavia abrogata con la Restaurazione[10].
Successivamente alla creazione dello Stato Italiano, dal 1863 il comune di Castelnuovo utilizzò la denominazione di Castelnuovo Bazente (ove "Bazente" costituiva una denominazione alternativa del torrente Bozzente[6]), per assumere quella definitiva di Castelnuovo Bozzente nel 1910[11].
Un regio decreto del 1928 sancì l'annessione di Castelnuovo Bozzente al nuovo comune di Figliaro, per l'occasione ridenominato Mirabello Comasco[11]. Per il ripristino dell'autonomia comunale di Castelnuovo Bozzente bisognò attendere fino al 1948[12].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 dicembre 1954.[13]
«Troncato: nel primo di rosso, al castello d'argento, murato di nero, aperto e finestrato; nel secondo d'argento, ad un pino al naturale, nodrito su una campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[13]
La Chiesa di San Martino Vescovo, che deve il suo aspetto attuale ad alcuni interventi realizzati tra il XVIII-XIX secolo,[14] è attestata come sede di una parrocchia della pieve di Appiano già nel XVI secolo[15].
Il territorio comunale di Castelnuovo Bozzente comprende una serie di cascine, casotti e roccoli che fanno parte del patrimonio edilizio rurale del Parco della pineta di Appiano Gentile e Tradate.[7]
Si tratta della Cascina Parco (ex Mayer) e della Cascina La Fagiana, strutture a corte già attestate nel Catasto Teresiano, oltre a edifici di più recente costruzione quali la Cascina Fabbrica, la Cascina Villanova, la Cascina Chiosa e l'Azienda Avicola Bosetti[7]. Dell'elenco fanno parte anche il Roccolo del Marchese e il Casotto La Torretta[7].
Presso il Roccolo del Marchese e la Cascina Fagiana si trovano due punti di vista panoramici[7].
Abitanti censiti[17]
Appartiene alla provincia di Como dal 1801.