Danilo Hondo | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 186 cm | |
Peso | 75 kg | |
Ciclismo ![]() |
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Specialità | Strada, pista | |
Termine carriera | 2014 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1997-1998 | Agro | |
1999-2003 | Deutsche Telekom | |
2002-2003 | Telekom | |
2004-2005 | Gerolsteiner | |
2006 | Team Lamonta | |
2007 | Tinkoff | |
2008 | Serr. Diquigiovanni | |
2009 | PSK Whirlpool | |
2010-2012 | Lampre | |
2013 | RadioShack | |
2014 | Trek | |
Nazionale | ||
1994-1996 | ![]() | pista |
1996-2011 | ![]() | strada |
Carriera da allenatore | ||
2015-2019 | ![]() | |
2017-2019 | ![]() | |
Palmarès | ||
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Oro | Palermo 1994 | Ins. a sq. |
Bronzo | Manchester 1996 | Ins. a sq. |
Danilo Hondo (Cottbus, 4 gennaio 1974) è un ex ciclista su strada, pistard e dirigente sportivo tedesco. Professionista dal 1997 al 2014, ha vinto il titolo mondiale su pista nell'inseguimento a squadre nel 1994, due tappe al Giro d'Italia 2001 e il titolo nazionale su strada nel 2002. Dal 2017 al 2019 è stato commissario tecnico della Nazionale svizzera su strada.
Nel 1994, ancora dilettante, conquista la medaglia d'oro ai Mondiali su pista di Palermo nella specialità dell'inseguimento a squadre. Due anni dopo a Manchester vince anche la medaglia di bronzo di specialità.
Passa professionista nel 1997 con la Agro Adler Brandenburg e si mette subito in luce come velocista centrando subito le prime vittorie. Nelle stagioni successive corre con grandi squadre come Telekom e Gerolsteiner, vincendo numerose corse ma la maggior parte non di grande prestigio. I successi più importanti sono quelli in due tappe al Giro d'Italia del 2001, in cui veste anche la maglia ciclamino di leader della classifica a punti e si piazza secondo nella medesima graduatoria davanti a Mario Cipollini, e il titolo tedesco in linea nel 2002. Vince anche tappe al Giro di Catalogna, al Giro di Polonia, al Giro della Bassa Sassonia, alla Corsa della Pace, al Regio-Tour e alla Tre Giorni di La Panne, conquistando diverse classifiche a punti.
Nel 2005 alla Vuelta a Murcia viene trovato positivo allo stimolante carphedon e squalificato per due anni, ma dopo il ricorso l'originario periodo di squalifica viene ridotto a un anno.[1] Tornato alle corse nell'aprile 2006 con il Team Lamonta, nel 2007 passa alla Tinkoff Credit Systems, ma in aprile viene nuovamente fermato fino a inizio 2008 da una sentenza della Corte Cantonale svizzera.[2] Nel 2008 viene messo sotto contratto dalla Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli di Gianni Savio, con cui vince una frazione al Tour de Langkawi; nel 2009 è alla ceca PSK Whirlpool-Author, con cui vince tre corse.
Nel 2010 Alessandro Petacchi lo vuole fortemente come gregario per le volate e la Lampre-Farnese Vini, formazione UCI World Tour, lo mette sotto contratto; in stagione Hondo si ritaglia comunque anche alcuni spazi, vincendo una tappa al Giro di Sardegna e andando due volte a podio al Giro d'Italia. Rimane in Lampre fino a fine 2012, quando passa alla RadioShack-Leopard. Si ritira dall'attività nel settembre 2014.
Nel 2015 assume la carica di commissario tecnico della Nazionale svizzera Under-23 su strada. Nel 2017 diventa anche selezionatore della Nazionale svizzera élite. In seguito alle rivelazioni sul doping del medico Mark Schmidt di Erfurt,[3] in un'intervista del 12 maggio 2019 resa all'emittente tedesca ARD, Hondo confessa di essere stato cliente di Schmidt, affermando di aver pagato 30.000 euro per trasfusioni di sangue nel 2011. A seguito di queste rivelazioni, la Federazione ciclistica svizzera lo solleva immediatamente dagli incarichi di CT.[4]
Nel novembre 2020, a seguito di un procedimento presso il Tribunale regionale di Monaco di Baviera, fonti giornalistiche riportano frasi in cui Hondo ammette di essersi dopato con Alessandro Petacchi: «Se hai un rapporto così stretto, quasi fraterno, allora non hai problemi a doparti insieme in una stanza».[5][6] Le successive polemiche vengono spente dagli stessi Hondo e Petacchi, che evidenziano trattarsi di un errore nella traduzione delle dichiarazioni.[7]