De curiositate | |
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Titolo originale | Περὶ πολυπραγμοσύνης |
Altri titoli | Sulla curiosità |
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea. | |
Autore | Plutarco |
Periodo | I-II secolo |
Genere | saggio |
Sottogenere | morale |
Lingua originale | greco antico |
Serie | Moralia |
Sulla curiosità (De curiositate - in grecoː Περὶ πολυπραγμοσύνης) è un saggio di Plutarco, incluso nei suoi Moralia[1].
L'opera, che si trova nel catalogo di Lampria al numero 97, afferma che la tendenza a conoscere insita nella polypragmosýne, una volta constatata la sua inutilità e nocività, non va cancellata, ma, una volta dominata, va orientata e guidata verso campi positivi, quali lo studio disinteressato dei fenomeni, grandi o piccoli, della natura o degli eventi della storia.
Il saggio rimanda a moduli espressivi della diatriba e viene citato da Aulo Gellio[2], che parla della difficoltà di tradurre πολυπραγμοσύνη in latino.